Le Messager Campagnard - 07 agosto 2025, 18:49

Vaccinazione obbligatoria per la dermatite nodulare: via libera dalla Giunta, ma Carrel si astiene

Il governo valdostano approva all’unanimità – con l’astensione dell’assessore all’Agricoltura – il Piano vaccinale contro la Dermatite Nodulare Contagiosa (LSD) che coinvolgerà l’intero patrimonio bovino valdostano. Vaccinazioni al via tra l’8 e il 9 agosto. Coinvolti USL, ANaBoRaVa, Forestale, IAR e Protezione civile. Le associazioni: “È l’unica via per tutelare le nostre razze”

Vaccinazione obbligatoria per la dermatite nodulare: via libera dalla Giunta, ma Carrel si astiene

Oggi, giovedì 7 agosto 2025, la Giunta regionale della Valle d’Aosta ha approvato il Piano di vaccinazione obbligatoria contro la dermatite nodulare contagiosa (LSD), una misura senza precedenti per il territorio valdostano. Un provvedimento adottato all’unanimità con la sola astensione dell’assessore all’Agricoltura Marco Carrel, scelta che spicca all’interno di un percorso istituzionale segnato da un ampio consenso tecnico, sanitario e associativo. Dettata forse dal momento elettorale che vede Carrel in grande difficoltà politica.

Il Piano regionale – elaborato in sinergia con il Ministero della Salute e con il Centro di referenza nazionale per le malattie esotiche (CESME), e formalmente validato lo scorso 5 agosto – punta a vaccinare nel minor tempo possibile tutto il patrimonio bovino presente sul territorio valdostano. Un’operazione straordinaria resa necessaria dall’elevato rischio di introduzione della malattia, già circolante in altri contesti. Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, la vaccinazione è l’unico strumento utile a evitare, nei casi d’infezione, l’abbattimento totale dei capi presenti negli stabilimenti.

L’arrivo del vaccino è previsto in serata all’aeroporto di Milano Malpensa, mentre la somministrazione partirà tra venerdì 8 e sabato 9 agosto, a partire dalle aree di sorveglianza a ridosso dei confini con Francia e Svizzera. Il Piano coinvolgerà circa 38.000 capi, tra bovini valdostani e animali provenienti da altre regioni o Paesi europei, presenti per motivi di alpeggio sul territorio.

Il Piano è stato illustrato e discusso in più fasi con il mondo agricolo e veterinario. Ieri, mercoledì 6 agosto, si è tenuto un incontro decisivo con le principali associazioni di categoria – Terra Viva, Coldiretti, CIA, Confagricoltura, AREV, ANaBoRaVa, Consorzio DOP Fontina, Amis Batailles de Reines, Compagnons Batailles de Moudzon e l’Institut Agricole Régional – nel corso del quale è stata ribadita all’unanimità la condivisione del Piano e l’urgenza di un’attuazione capillare e tempestiva. Alla riunione hanno partecipato anche i vertici dell’USL e delle strutture sanitarie veterinarie regionali, l’Istituto Zooprofilattico, i tecnici degli Assessorati coinvolti, nonché il presidente dell’Ordine dei medici veterinari della Valle d’Aosta.

Anche stamattina, poco prima della delibera finale, i rappresentanti delle associazioni sono stati risentiti dalla Giunta alla presenza dei tecnici. Da parte loro è arrivata una rinnovata manifestazione di sostegno, insieme all’invito a garantire il massimo rispetto dell’obbligatorietà del Piano, con particolare attenzione alle difficoltà logistiche di intervento in quota. Un appello raccolto dal governo regionale, che ha previsto una macchina organizzativa agile ma strutturata: 15 équipes vaccinali miste, composte da veterinari dell’USL e dell’ANaBoRaVa, saranno operative con il supporto di Corpo forestale, AREV, IAR e Protezione civile.

L’efficacia della vaccinazione preventiva, anche in territori dove non è presente la malattia, è stata confermata nel corso delle interlocuzioni scientifiche. Un modello che già oggi viene applicato in Svizzera e che la Valle d’Aosta si appresta a replicare per salvaguardare non solo la salute animale ma anche il valore economico e identitario delle proprie razze autoctone.

In un contesto operativo così coeso, colpisce dunque l’astensione dell’assessore Carrel, che pur non opponendosi formalmente al Piano, ha scelto di non esprimere un voto favorevole. Un gesto che alimenta interrogativi nel mondo agricolo e politico, lasciando intendere possibili riserve, per ora non rese pubbliche, su tempi, modalità o gestione dell’intervento.

In ogni caso, la macchina è partita. La Valle d’Aosta sarà tra le prime regioni italiane a mettere in campo un’azione preventiva su larga scala contro la dermatite nodulare contagiosa, confermando una volta di più l’attenzione al benessere animale, alla qualità delle produzioni e alla sicurezza alimentare. Si ricorda, infine, che la malattia non comporta alcun rischio per l’uomo: il latte e la carne possono essere consumati in totale sicurezza anche se provenienti da capi vaccinati.

pi/red

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