La Chiesa celebra San Domenico di Guzman Sacerdote e fondatore dei Predicatori
Nato nel 1170 a Caleruega, un villaggio montano della Vecchia Castiglia (Spagna), si distinse fin da giovane per carità e povertà. Convinto che bisognasse riportare il clero a quella austerità di vita che era alla base dell'eresia degli Albigesi e dei Valdesi, fondò a Tolosa l'Ordine dei Frati Predicatori che, nato sulla Regola agostiniana, divenne nella sostanza qualcosa di totalmente nuovo, basato sulla predicazione itinerante, la mendicità (per la prima volta legata ad un ordine clericale), una serie di osservanze di tipo monastico e lo studio approfondito. San Domenico si distinse per rettitudine, spirito di sacrificio e zelo apostolico. Le Costituzioni dell'Ordine dei Frati Predicatori attestano la chiarezza di pensiero, lo spirito costruttivo ed equilibrato e il senso pratico che si rispecchiano nel suo Ordine, uno dei più importanti della Chiesa. Sfinito dal lavoro apostolico ed estenuato dalle grandi penitenze, il 6 agosto 1221 muore circondato dai suoi frati, nel suo amatissimo convento di Bologna, in una cella non sua, perché lui, il Fondatore, non l'aveva. Gregorio IX, a lui legato da una profonda amicizia, lo canonizzerà il 3 luglio 1234.
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“La politica ha giustamente diritto di essere definita “la forma più alta della carità”… se consideriamo il servizio che la vita politica rende alla società e al bene comune.» (Papa Leone XIV)
Secondo Leone XIV (e richiamando Pio XI e Francesco), fare politica non è solo un compito pratico o tecnico, ma un atto di carità concreta al servizio della comunità. Ai politici spetta promuovere equità e proteggere i più vulnerabili, mettendo al centro la comunità anziché interessi personali vaticannews.va. La politica non è potere, ma responsabilità di restituire dignità, opportunità, giustizia a tutti, soprattutto ai più fragili.




