CRONACA - 29 luglio 2025, 11:30

Avise: “Notte brava”, i Carabinieri denunciano 33 persone

I fatti risalgono allo scorso 31 maggio ha visto protagonisti una quarantina di giovani provenienti da Piemonte e Lombardia, oltre ad alcuni valdostani

Avise: “Notte brava”, i Carabinieri denunciano 33 persone

È stata una notte “brava” quella che, il 31 maggio scorso, ha visto protagonisti una quarantina di giovani provenienti da Piemonte e Lombardia, oltre ad alcuni Valdostani.

I predetti, per la maggior parte giovani di età compresa tra i 20 e i 35 anni, si sono dati appuntamento in un’area privata del comune di Avise, dove hanno installato casse acustiche di forte potenza e iniziato ad ascoltare musica ad altissimo volume e a bere alcolici.

La festa avveniva senza alcuna preventiva autorizzazione del proprietario del terreno e senza comunicare ad alcuna autorità l’iniziativa.

Tempestivo l’intervento di personale del Corpo Forestale Valdostano che, informata la Sala Operativa della Questura, consentiva un intervento congiunto effettuato con personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, che arginava l’iniziativa sul nascere prima che si potesse trasformare in un vero e proprio “rave party”, che come è noto, è vietato dalla legge.

Durante l’attività di controllo le Forze dell’Ordine hanno identificato i presenti.

All’esito dei controlli sono state deferite alla locale Autorità Giudiziaria 33 persone per il reato di invasione di terreni.

I successivi ulteriori accertamenti hanno consentito al Questore di Aosta – anche su impulso dell’Arma dei Carabinieri- di adottare nei giorni scorsi, nei confronti di 16 indagati, già gravati da precedenti di polizia, diverse misure di prevenzione: 14 “avvisi orali”, che consistono in una formale diffida dal reiterare in futuro analoghe condotte, mentre, nei confronti di altri 2 soggetti residenti fuori regione, è in corso di definizione l’adozione del provvedimento del “foglio di via obbligatorio”, misura che obbliga il destinatario a lasciare il territorio della Regione e a non farvi più reingresso per un periodo minimo di 1 anno e massimo di 3 anni.

Fondamentale, per la buona riuscita dell’operazione di prevenzione è stata la tempestività dell’intervento e la collaborazione di tutte le forze di polizia del territorio che hanno agito in modo sinergico.

red.

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