“Disegni di legge pronti da tempo, ma chiusi nei cassetti del potere”. Forza Italia rompe il silenzio e alza il tiro contro la maggioranza regionale, colpevole – secondo gli azzurri – di ignorare sistematicamente le richieste e i diritti di due categorie centrali nella vita pubblica valdostana: i Vigili del Fuoco e i Forestali.
Una denuncia politica che non arriva all’improvviso, ma che si inserisce in una tensione crescente. E questa volta, l’uscita non è interlocutoria: “Chiediamo la convocazione immediata di un Consiglio regionale straordinario per approvare due leggi che non possono più attendere”.
Il j’accuse è secco, diretto, puntuale. E parte da una verità difficilmente contestabile: i disegni di legge esistono, sono tecnicamente già elaborati. Ma da anni nessuno li discute. “La Giunta regionale promette da tempo modifiche normative indispensabili – scrive Forza Italia – ma quelle promesse si sono rivelate parole al vento”.
Parole che pesano. Perché mentre il tempo passa, i Vigili del Fuoco e i Forestali continuano a garantire ogni giorno la sicurezza della popolazione e la tutela del territorio, spesso senza il riconoscimento istituzionale e normativo che spetterebbe loro. “È un comportamento grave e reiterato, che dimostra una totale mancanza di rispetto verso queste fondamentali categorie professionali”.
La battaglia è tanto tecnica quanto politica. Perché non si parla solo di norme da aggiornare, ma di un modello di governo che continua a rinviare, a procrastinare, a non decidere. E intanto, le emergenze – ambientali, climatiche, operative – si accumulano.
“Forza Itali ha sollecitato con coerenza e determinazione in tutte le sedi. Abbiamo presentato numerose iniziative, tutte ignorate dalla maggioranza”, si legge in una notaNon solo. Anche l’ultima possibilità di dibattito è stata vanificata: “Avevamo presentato un question time per chiedere perché quei disegni di legge non fossero all’ordine del giorno, ma ci è stato impedito di discuterlo”.
Qui il nodo diventa anche istituzionale: negare il dibattito è un passo oltre l’inerzia, è una chiusura del confronto democratico. Una ferita al Consiglio stesso.
E allora la mossa politica: la richiesta ufficiale di convocare un Consiglio straordinario. Una prova di forza? Forse. Ma soprattutto un appello a recuperare credibilità: “È tempo che la politica mantenga le promesse e dimostri con i fatti il proprio rispetto per chi ogni giorno si mette al servizio della comunità”.
Difficile non condividere il senso della denuncia. Che si sia o meno d’accordo con le scelte politiche di Forza Italia, il merito della questione è chiaro: i lavoratori in divisa meritano risposte. Non servono pacche sulle spalle o discorsi celebrativi durante le emergenze: servono leggi, riconoscimenti concreti, tutele.
E il Consiglio regionale – nella sua forma più alta – è il luogo giusto per farlo. Ma la politica avrà il coraggio di affrontare finalmente la realtà?





