CRONACA - 27 luglio 2025, 14:29

Sacchetti trasparenti per i rifiuti? Il Garante dice no

Il Garante per la protezione dei dati personali ribadisce che l’uso obbligatorio di sacchetti trasparenti o etichette nominative viola la privacy dei cittadini

Sacchetti trasparenti per i rifiuti? Il Garante dice no

Nel dibattito sempre più acceso attorno alla gestione della raccolta differenziata, emerge un tema spesso sottovalutato: la tutela della riservatezza. L’obbligo di utilizzare sacchetti trasparenti per il conferimento dei rifiuti – o, in certi casi, di apporre etichette con nome e indirizzo – è stato definito illegittimo dal Garante per la protezione dei dati personali.

Il principio è chiaro: la privacy dei cittadini non può essere sacrificata, nemmeno per finalità legittime come il corretto smaltimento dei rifiuti. Ogni sacchetto lasciato sul pianerottolo o sulla pubblica via può contenere informazioni estremamente sensibili, che vanno dai dati bancari alle abitudini sanitarie, fino a elementi riconducibili a opinioni personali, politiche o religiose.

Il Garante si era già espresso in merito con un provvedimento generale del 14 luglio 2005, sottolineando come la raccolta differenziata risponda senz’altro a un importante interesse pubblico. Tuttavia, le modalità di controllo devono essere proporzionate e selettive. Nessun controllo indiscriminato, nessun obbligo di esposizione pubblica dei propri dati.

La normativa, infatti, consente ispezioni sui rifiuti solo in presenza di gravi e concreti indizi di violazione, e laddove non sia possibile identificare altrimenti il responsabile. È quindi escluso ogni approccio sistematico e generalizzato, come l’adozione obbligatoria di sacchetti trasparenti per tutti.

Il messaggio del Garante è chiaro: la tutela ambientale non può e non deve violare la dignità e la riservatezza delle persone. La sfida è trovare un equilibrio tra il diritto collettivo a un ambiente sano e il diritto individuale a non essere esposti senza motivo.

Un equilibrio possibile, ma che richiede attenzione, buon senso e, soprattutto, il rispetto delle regole fondamentali della democrazia.

j-p.sa.

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