Consiglio Valle Comuni - 26 luglio 2025, 21:15

Ospedale via, presidente eletto e frontiere aperte: la rivoluzione secondo Fratelli d’Italia

Zucchi presenta i 35 candidati per le regionali. Dai tribunali alle aziende agricole, dal Vallée Santé alle valli laterali: "Noi non siamo contro l'autonomia, la vogliamo vera". Ecco i quattro cavalli di battaglia: stabilità, zona franca, ospedale fuori Aosta e addio isolamento

Enzo Blessent, candidato di punta di Fratelli d'Italia per il settore sanità

Enzo Blessent, candidato di punta di Fratelli d'Italia per il settore sanità

Trentacinque nomi per dire: “Ci siamo”. Fratelli d’Italia Valle d’Aosta ha messo le carte sul tavolo per le elezioni regionali del 28 settembre. E il mazzo è variegato: ventitré uomini e dodici donne, dall’avvocato al contadino, passando per i consiglieri comunali e gli attivisti di comitato. In testa, naturalmente, il presidente del partito Alberto Zucchi, che, con aria serissima, ha garantito: «Siamo la vera alternativa». In coalizione con Lega e Forza Italia, sì. Ma con l’ambizione di guidare il gioco.

Tra i nomi più noti spuntano l’ex consigliere regionale FI Massimo Lattanzi, il portavoce di Vallée Santé Enzo Blessent, l’ex consigliere comunale Lorenzo Aiello, l’avvocato Andrea Balducci e il coordinatore di Noi Moderati Vda Orlando Navarra. Ma c’è anche chi porta in dote i campi di Pollein, le amministrazioni comunali, e la ventata giovane di Matteo Marzo, classe 2001, il baby della lista (a cui faranno compagnia le rughe esperte di Adriano Pistorio, classe 1952).

Poi, i quattro punti del programma, che suonano come slogan da campagna muscolare. Il primo: stabilità, ma con una svolta. Non basta eleggere il Consiglio, bisogna eleggere direttamente il presidente della Regione. Una sorta di “Zucchi premier”, per intenderci. Il secondo: zona franca, anzi, più che franca, liberissima. Il messaggio è chiaro: “Altro che centralisti, noi siamo per l’autonomia economica concreta”, con tanto di citazione della proposta di legge firmata Alessandro Urzì a Roma.

Il terzo è il più battagliero: “No all’ospedale in centro”. Il presidio sanitario, dicono, va portato altrove, anche contro tutto e tutti. La posizione è netta, netterella. Non solo: Fratelli d’Italia promette battaglia fino all’ultima planimetria. E infine, il mantra di ogni elezione valdostana che si rispetti: stop all’isolamento. Non più una benedizione alpina, ma una condanna da cui liberarsi, con parole al vetriolo del deputato Enzo Amich: «Smettiamola di pensare che l’isolamento sia un valore aggiunto».

Insomma, tra zona franca e ospedale in fuga, tra presidenzialismo e trasporti, la lista c’è e si vede. E promette una “rivoluzione” che parte con tre liste e punta al podio. Il tempo dirà se questi Fratelli conquisteranno la famiglia valdostana o resteranno alla porta del Castello. Intanto, la campagna è partita. E, come direbbe qualcuno, l’autonomia non è un confine: è un campo da gioco.

j.f.

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