In chiusura dell'ultima andunanza consiliare della XVI Legislatura, il Consiglio Valle ha approvato, con 31 voti favore e 3 astensioni (PCP, Consigliere Padovani di FP-PD), una risoluzione riguardante il conflitto in Medio Oriente.
Il testo, presentato dal gruppo Rassemblement Valdôtain, sollecita, anche tramite i Parlamentari valdostani, il Governo nazionale affinché favorisca un cessate il fuoco umanitario, corridoi per gli aiuti, la liberazione degli ostaggi e condizioni di sicurezza per i civili; la promzione con Ue e Onu di una nuova conferenza di pace, basata sul reciproco riconoscimento e sull'attuazione delle risoluzioni Onu; sostenga la creazione di uno Stato palestinese sovrano, democratico e privo di condizionamenti terroristici, in una soluzione equa e duratura fondata sul principio dei "due popoli, due Stati".
«Il conflitto tra Israele e Hamas rappresenta una tragedia umanitaria che impone una chiara presa di posizione - ha detto il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, illustrando l'iniziativa in Aula -. Condanniamo senza ambiguità l’attacco terroristico del 7 ottobre e allo stesso tempo esprimiamo forte preoccupazione per l’alto numero di vittime civili causato dalla risposta militare israeliana. La violenza, da qualunque parte provenga, non può mai essere la risposta: oggi più che mai serve uno sforzo corale per una pace negoziata, che parta dal disarmo dei gruppi terroristici come Hamas e giunga a una reale prospettiva di dialogo politico. Noi siamo, come già proposto in una risoluzione approvata a dicembre, per una soluzione politica equa, duratura e fondata sul principio dei “due popoli, due Stati”.»
La risoluzione era collegata ad una mozione del gruppo Progetto Civico Progressista che è stata respinta con 20 voti di astensione (UV, PlA, RV, FI, GM), 1 voto contrario (SA), e 7 a favore (PCP, FP-PD). Il testo invitava la Regione a non intrattenere rapporti con i rappresentanti istituzionali del Governo israeliano e con tutti i soggetti ad esso riconducibili che non siano motivati dalla volontà di fermare il massacro dei palestinesi nella Striscia di Gaza; ad adoperarsi affinché il Governo italiano si facesse parte attiva per rendere permanente il cessate il fuoco a Gaza e in tutto il Medio Oriente, interrompendo ogni forma di sostegno militare a Israele e impedendo il rinnovo del Memorandum d'intesa tra il Governo italiano e quello israeliano sulla cooperazione nel settore militare e della difesa. Sollecitava anche azioni in sede europea per far sospendere l'accordo di associazione Ue-Israele e applicare delle sanzioni adeguate diplomatiche, politiche e commerciali.
«Il genocidio in atto non può lasciare nessuno di noi indifferente ed esige una forte presa di posizione - ha ricordato la Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz -. Dalla discussione della mozione di dicembre la situazione è precipitata ulteriormente, si è disumanizzata ancora di più: oltre alle uccisioni si pratica l'uso della fame come arma di guerra. Altre Regioni hanno adottato iniziative simili a quella che oggi noi portiamo all'attenzione di questo Consiglio perché la Valle d'Aosta non può sottrarsi. Non si può guardare altrove come se fosse un fatto che non ci riguarda: bisogna compiere una scelta che prima di essere politica è umana. Bisogna alzare la voce per chiedere che vengano rispettati i diritti umanitari e che si metta fine a questo massacro e a questa metodica distruzione del popolo palestinese.»
Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha osservato che «questa tematica di politica estera internazionale è molto complessa e tocca anche una sfera politica di non diretta competenza di questa Assemblea con visioni interne alla maggioranza che sono molto diverse. Per questo motivo, il voto su questa mozione e sulle due risoluzioni presentate sullo stesso punto sarà libero, a seconda delle valutazioni personali o dei singoli gruppi di maggioranza.»
Anche la risoluzione del gruppo Lega Vallée d'Aoste, che era collegata alla mozione, è stata respinta con 20 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA, FI) e 11 voti a favore (Lega VdA, RV, GM) e la non partecipazione al voto di PCP e del Consigliere Padovani di FP-PD.
La risoluzione della Lega VdA è stata illustrata dal Capogruppo Andrea Manfrin: «La nostra iniziativa nasce dalla volontà di ribadire una posizione chiara e umanamente doverosa: la guerra in Medio Oriente, e in particolare a Gaza, ha raggiunto un livello di disumanità e sofferenza che non può lasciarci indifferenti. Come ricordato anche da una recente dichiarazione congiunta sottoscritta da oltre 20 Paesi, tra cui l’Italia, la sofferenza dei civili è diventata insostenibile, con oltre 800 palestinesi uccisi mentre cercavano semplicemente di accedere a cibo e acqua. Allo stesso tempo, non possiamo dimenticare gli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas, ai quali va il nostro pensiero e il nostro appello per un rilascio immediato.» Il testo invitava il Governo israeliano a revocare le restrizioni agli aiuti umanitari, condannava lo sfollamento forzato e gli insediamenti nei Territori occupati, e sollecitava un cessate il fuoco immediato e uno sforzo internazionale per la pace.
L'Assemblea ha anche respinto tre mozioni.
- Corso di laurea in Scienze e tecnologia della montagna
Con una mozione respinta 20 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA) e 15 a favore (Lega VdA, RV, PCP, GM, FP-PD), il gruppo Rassemblement Valdôtain sollecitava interlocuzioni con l'Università della Valle d'Aosta per attivare un corso di laurea in Scienze e tecnologia della montagna, a prosecuzione del percorso di studi professionali in Gestione delle acque e risanamento ambientale (Gara).
«Il prossimo anno avremo i primi diplomati del percorso di studi professionale Gara - ha ricordato il Consigliere Claudio Restano -. La nostra regione, con il suo territorio montano, vanta la presenza delle vette più alte d'Europa e un'alta specializzazione nei mestieri legati alla montagna oltre che nelle attività di soccorso alpino inserite nel contesto di protezione civile. Mi preme sottolineare anche la capacità formativa che i professionisti della montagna hanno sviluppato in questi anni e la presenza della Centro Addestramento Alpino, luogo di formazione per militari italiani e stranieri e punto di collaborazione anche per la società civile. Queste eccellenze si sono sviluppate grazie all’impegno e agli investimenti di tutta la collettività. Siamo una scuola a cielo aperto e riteniamo che l'attivazione di questo percorso universitario rappresenterebbe un'ulteriore eccellenza e un'occasione importante per far crescere ulteriormente i nostri professionisti e consentirebbe di formare la consapevolezza ambientale alpina dei giovani valdostani e non. La nostra iniziativa non prevede di replicare quanto in atto in altre università e l’offerta formativa valdostana non avrebbe concorrenza. Ho chiesto un impegno politico a valutarne la realizzazione, che il Governo ha rifiutato.»
L'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz, ha ricordato che «l'attivazione del corso richiede un investimento stimato in 700mila euro e un'attenta pianificazione finanziaria. Considerato che lo stesso percorso formativo è già stato attivato a Torino, Milano e Bergamo, è plausibile ipotizzare una dispersione di potenziali iscritti verso la Valle d'Aosta. La sostenibilità di un progetto dipende dalla capacità di attrarre un bacino d'utenza interregionale, non potendosi basare esclusivamente sul contingente numericamente limitato di studenti valdostani potenzialmente interessati. La creazione di corsi prevede una pianificazione attenta da fare nei tempi dovuti, per cui non è possibile attivare tutte le proposte. Al momento siamo impegnati a perseguire il Piano di sviluppo triennale dell'UniVdA per definire in modo organico gli investimenti, l'organizzazione e la logistica dell'offerta formativa.»
- Gran Balconata del Cervino
Con una mozione respinta con 20 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA, PCP) e 13 a favore (RV, Lega VdA, FI, GM), il gruppo Rassemblement Valdôtain chiedeva di reperire le informazioni tecniche necessarie per inserire entro la fine della legislatura, l'itinerario Gran Balconata del Cervino nel portale Geonavigatore Sentieri della Valle d'Aosta e nel portale www.lovevda.it, nella sezione dedicata alla promozione e valorizzazione degli itinerari a piedi al fine di completare al meglio l'offerta outdoor della regione.
«Il sentiero n. 107 ha uno sviluppo complessivo di 73 km con un dislivello di 2300 metri e attraversa 8 comuni della media Valle - ha riferito il Vicecapogruppo Dennis Brunod -. Nonostante il grande valore in termini di attrattività di questa Balconata, i siti che la pubblicizzano (www.trekkingcervino.com e www.granbalconatacervino.it) non funzionano e l'itinerario non è inserito neanche nel Geoportale regionale dei sentieri, né nel sito www.lovevda.it. La stagione estiva è ormai entrata nel vivo, ma noi crediamo che si debba intervenire per dare la giusta visibiltà a questo percorso così suggestivo.»
L'Assessore al turismo, Marco Carrel, ha riferito che «l'itinerario, pur interessando numerosi comuni, non fa parte dei percorsi a gestione regionale, bensì locale. All'interno del catasto è possibile inserirlo, ma solo su richiesta degli enti locali di riferimento, che ad ora non è pervenuta. Non appena inoltrata, sarà possibile procedere all'inserimento del sentiero nel geonavigatore e assicuro la massima collaborazione degli uffici competenti.»
- Maculopatia
La mozione con cui il gruppo Lega Vallée d'Aoste chiedeva al Governo regionale di farsi promotore in sede di Conferenza delle Regioni e delle Province autonome dell'inserimento della maculopatia nei Lea, è stata approvata respinta con 21 voti di astensione (UV, FP-PD, PlA, SA, PCP) e 13 a favore (Lega VdA, RV, FI, GM).
«Questa malattia che colpisce l'occhio determina una progressiva degenerazione della visione centrale: ha un altissimo potere invalidante ed è ritenuta una delle principali cause di cecità nei Paesi occidentali - ha spiegato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Si stima che per visite specialistiche, esami, spese di spostamento e ausili visivi, i costi da sostenere per i maculopatici si aggirino sui 3800 euro all'anno. Al Senato è stato presentato un disegno di legge per la tutela delle persone affette da questa patologia e per la promozione della prevenzione ed è importante che le Regioni sollecitino il Governo nazionale affinché le gravi malattie retiniche siano inserite nei Lea.»
L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha ricordato che «l'impegno è già stato assunto a suo tempo dal Consiglio con l'approvazione a giugno 2021 di una mozione analoga, presentata sempre dal gruppo Lega. Confermiamo che la Regione ha sostenuto quanto richiesto nell'impegnativa nelle sedi opportune: sia tecniche che politiche, partecipando attivamente ai tavoli di confronto e ai meccanismi di rappresentanza interistituzionale con il vostro Governo nazionale.»
Il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, il Presidente della Regione, Renzo Testolin, i Vicepresidenti del Consiglio Aurelio Marguerettaz e Paolo Sammaritani hanno ringraziato i Consiglieri e il personale in chiusura dei lavori.




