Sono raggiri che fanno leva sulla fragilità fisica ed emotiva, sul senso di urgenza, e lasciano dietro di sé traumi e sensi di colpa, quando la vittima si accorge di essere stata raggirata.
Contro le truffe agli anziani, Polizia di Stato e Carabinieri hanno messo online sezioni dedicate sui propri siti, per ricordare le diverse forme che assumono i raggiri più diffusi, particolarmente odiosi proprio perché sfruttano condizioni di solitudine e vulnerabilità.
Negli ultimi mesi, spiega la Polizia di Stato, si sono già verificati molti casi della truffa del finto nipote o del finto avvocato.
La truffa segue uno schema ricorrente: arriva una telefonata durante la quale un sedicente avvocato racconta che un parente dell’anziano — un figlio o un nipote — è rimasto coinvolto in un incidente e avrebbe bisogno, per evitare problemi con la giustizia, di pagare subito, in contanti, una sorta di cauzione.
La vittima, messa in agitazione dalla telefonata concitata (spesso disturbata nella comunicazione), crede al racconto e consegna il denaro a un emissario inviato a casa dal “finto avvocato”, in realtà un complice.
Con una modalità analoga, può arrivare una chiamata da parte di un presunto rappresentante delle Forze dell’Ordine. Questi comunica che serve una somma di denaro come corrispettivo per fornire assistenza sanitaria o legale a una persona cara in difficoltà, arrestata o coinvolta in un incidente.
Se la vittima accetta, l’interlocutore spiega che a breve passerà un “agente in borghese” a ritirare il denaro contante. Naturalmente non si tratta di un vero agente, ma di un truffatore.
Un’altra truffa frequente è quella della telefonata del finto nipote. I truffatori iniziano la conversazione con frasi-trabocchetto come: “Indovina un po’ chi parla!” o “Zio, ti ricordi di me?”. In questo modo cercano di farsi dire il nome di un parente o conoscente e poi fingono di essere proprio quella persona, raccontando di aver bisogno urgente di denaro per gravi motivi, ma di non poterlo ritirare personalmente. Chiedono quindi di mandare un amico, oppure invitano la vittima a effettuare un bonifico.
D’estate, il pericolo delle truffe agli anziani è maggiore a causa del parziale svuotamento delle città, ricorda la Polizia di Stato.
I consigli per difendersi sono sempre validi:
Diffidare di ogni urgenza e richiesta di denaro.
Non aprire agli sconosciuti, anche se si presentano con tesserini o divise.
Limitare le confidenze telefoniche: se qualcuno si presenta come parente e chiede denaro, prendere tempo e contattare il 112 oppure un parente o una persona di fiducia.
Ricordare che le forze dell’ordine non chiedono denaro per assistere i cittadini.
Nessun ente o società manda i propri dipendenti a casa per riscuotere pagamenti. Tutte le aziende di servizi (gas, luce, acqua, telefono) annunciano sempre il loro arrivo con avvisi affissi nel condominio.
Un consiglio importante: parlate con gli anziani, soprattutto con i vicini di casa. Metteteli in guardia, condividete informazioni e aiutatevi uno con l’altro. In certi casi, il passaparola può prevenire una truffa.
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