Quando una comunità crede in se stessa, si vede. E a Saint-Rhémy-en-Bosses si è visto eccome. L’edizione 2025 della “Festa del Jambon de Bosses e dei prosciutti crudi” si è chiusa con un bilancio entusiasmante: circa mille visitatori, stand sempre pieni, prodotti venduti e raccontati con orgoglio, una cena-degustazione andata sold out e, soprattutto, l’energia contagiosa di una Pro Loco che ha saputo unire tradizione e innovazione.
A guidare la macchina organizzativa, Corrado Jordan, consigliere segretario del Consiglio Valle ma anche anima instancabile della Pro Loco. «Abbiamo ricevuto il doppio delle richieste rispetto ai posti disponibili – racconta soddisfatto – e ci dispiace non aver potuto accogliere tutti coloro che ci hanno contattato. È la dimostrazione che la strada è quella giusta: qualità, racconto, accoglienza».
Sabato 12 luglio, l’anteprima della festa si è consumata nel padiglione del capoluogo con la cena “Il re è crudo”, un tributo gastronomico al Jambon de Bosses e ai grandi prosciutti europei, in un’atmosfera curata nei dettagli e con piatti raccontati da chi li produce. «È una formula che ci piace molto – spiega Jordan – perché unisce sapori e storie, e valorizza il lavoro dei nostri artigiani del gusto».
In tavola, i vini di Patrick Ronzani, le etichette della Crotta di Vegneron di Chambave, i piatti curati dal Ristorante Arp du Jeu di Erika Jacquin e la voce narrante del sempre coinvolgente Bobo Pernettaz. Una cena-evento che ha saputo accendere l’interesse anche tra i più giovani. «La nuova veste estiva, con una narrazione diretta e coinvolgente, ha colpito nel segno».
Ma è stata domenica 13 luglio il cuore pulsante della festa: dalle 10 alle 22 il centro del paese è diventato una via del gusto, tra stand gastronomici e ristorazione di qualità. Protagonista assoluto, ovviamente, il Jambon de Bosses, affiancato da un dream team di prosciutti d’eccellenza: Lurisia, San Daniele Dop, Veneto Dop e Pata Negra spagnolo, in un viaggio sensoriale che ha saputo far dialogare culture, salumi e tradizioni.
«La nuova formula della festa, arricchita dalla presenza di altri prosciutti crudi, piace molto – commenta Jordan –. Aiuta a far emergere le peculiarità del nostro prodotto, che ha una storia unica e una qualità altissima. E allo stesso tempo crea un confronto positivo tra territori».
Nel bilancio finale, insieme alla qualità gastronomica, emerge con forza un altro ingrediente: il volontariato. «Il successo di questa festa dimostra quanto sia fondamentale l’impegno gratuito di tante persone – sottolinea Jordan (nella foto) –. Ringraziamo i circa 50 volontari di Saint-Rhémy-en-Bosses che hanno lavorato per il bene della comunità, così come la Pro Loco di Etroubles per le sinergie che stiamo creando».
La festa, di fatto, ha aperto la stagione enogastronomica estiva nella valle del Grand Combin, e lo ha fatto nel migliore dei modi: con passione, spirito di squadra e uno sguardo fiero verso il futuro.
À Saint-Rhémy-en-Bosses, on ne célèbre pas seulement un jambon : on célèbre une histoire, un savoir-faire, un territoire. Grâce à l’engagement infatigable de la Pro Loco et de ses bénévoles, soutenus avec passion par Corrado Jordan, cette fête est devenue bien plus qu’un événement gastronomique. Elle est le reflet d’une communauté vivante, fière de ses racines et ouverte sur le monde. Un vrai bijou de l’été valdôtain.





