Pur essendo fra i gruppi politici promotori della richiesta di referendum, e pur avendo – in base alla normativa – pieno diritto allo spazio di affissione in campagna elettorale, essendo le principali componenti di PCP, movimento che è presente anche in Consiglio regionale, le Giunte dei Comuni valdostani, salve poche eccezioni, ne hanno deciso l’esclusione dagli spazi sulla base di due comunicazioni del tutto anomale.
Da una parte, la capogruppo di PCP – all’insaputa delle altre componenti del gruppo consiliare e della collega Minelli, consigliera di PCP, e in aperto contrasto con la volontà di Rete Civica e Europa Verde, preventivamente esplicitata – ha comunicato ufficialmente, in modo unilaterale, del tutto arbitrario e arrogandosi un diritto inesistente, la volontà di rinunciare agli spazi per la propaganda sul referendum.
Dall’altra parte, la Segreteria generale della Regione ha pretestuosamente e indebitamente usato la dichiarazione di Erika Guichardaz per invitare i Comuni a non concedere gli spazi formalmente e tempestivamente richiesti da Elio Riccarand e Massimiliano Kratter.
Si tratta di un’azione grave, finalizzata a ridurre la possibilità di comunicazione e dibattito politico di una significativa rappresentanza politica: un atto che limita la libertà di espressione e viola la par condicio fra forze politiche nella consultazione referendaria.
È giusto e ammissibile che i manifesti del NO non possano apparire sui tabelloni elettorali, gli unici spazi in cui si possono affiggere manifesti durante le campagne elettorali?
Dopo la bocciatura, nel luglio 2022, della richiesta di referendum consultivo avanzata da 3.363 elettori, e dopo la scelta del Presidente Testolin di collocare il referendum confermativo il 10 agosto – in una data assurda e senza precedenti nella storia repubblicana – ora arriva anche la censura del Palazzo: la sottrazione, a chi non è allineato con il “SÌ”, di uno spazio indispensabile per il libero confronto.
Questa è la concezione della democrazia che vige nelle stanze della Presidenza della Regione?
La democrazia non si sospende: si esercita!
Nonostante l’indignazione e lo sconcerto per quanto evidenziato, non rinunceremo certo a parlare, informare e invitare i cittadini a dire NO alla peggiore legge elettorale che esista in Italia.
Ma anche a dire NO a questi sistemi prepotenti e antidemocratici.
Rete Civica e Europa Verde apriranno la campagna referendaria del NO giovedì 17 settembre alle ore 16:30 al Centro ecosostenibile di Lavesé (Saint-Denis), con un incontro pubblico di approfondimento sulla legge elettorale valdostana e sul significato del referendum propositivo.





