ATTUALITÀ - 11 luglio 2025, 12:00

Una ferita trasformata in luce

Il 16 luglio a Marco Sorbara il Premio “Io Sono una Persona per Bene”, per una storia di dolore, dignità e rinascita che parla al cuore dell’Italia

Marco Sorbara

Marco Sorbara

Nel Salone Ducale del Comune di Aosta, un luogo che custodisce la storia e la dignità delle istituzioni, si accenderà un faro su una vicenda umana che ha attraversato l’ingiustizia per trasformarsi in testimonianza. Il 16 luglio 2025, alle ore 18.30, Marco Sorbara riceverà il Premio “Io Sono una Persona per Bene”, consegnato da Sauro Pellerucci. Una cerimonia pubblica, gratuita, aperta a tutti: perché certi esempi vanno condivisi, ascoltati, ricordati.

Marco Sorbara, ex assessore alla sanità, alle politiche sociali e abitative del Comune di Aosta ed ex consigliere regionale, è stato assolto nel gennaio 2023 con sentenza definitiva, dopo essere stato travolto nel 2019 dall’inchiesta “Geenna” e da un’accusa pesantissima: concorso esterno in associazione mafiosa. Accusa infondata. Ma il prezzo pagato è stato altissimo: 909 giorni di custodia cautelare, 45 dei quali in isolamento. Un tempo che avrebbe potuto distruggere chiunque.

E invece Marco Sorbara ha scelto di restare in piedi. Di non cedere all’odio, né al silenzio. Ha scelto la strada più difficile e più nobile: trasformare la ferita in testimonianza. Oggi gira l’Italia con il progetto “La Gabbia Invisibile”, per raccontare la realtà dell’ingiusta detenzione e il valore civile del perdono. Lo fa nelle scuole, nelle carceri, nei convegni. Ha incontrato studenti, detenuti, giudici, giornalisti, cittadini. È stato nominato Ambasciatore del Perdono dalla onlus MyLifeDesign, portando con sé un messaggio che non è solo personale, ma collettivo: non c’è giustizia senza umanità.

«Con questo Premio – sottolinea Sauro Pellerucci – vogliamo rendere onore non solo alla memoria di chi ha sofferto un’ingiustizia, ma a chi ha saputo trasformarla in un’opportunità per educare al valore della verità, del perdono e della rinascita.»

Il Premio “Io Sono una Persona per Bene” non è un riconoscimento come gli altri. È un abbraccio della comunità civile a chi, nel buio, ha acceso una luce. Negli anni scorsi è stato assegnato a personalità come Brunello Cucinelli, Bruno Pizzul, Mogol, Elisabetta Soglio, Goffredo Modena, e Gaia Tortora, nel nome di suo padre Enzo, vittima anch’egli di una tragica ingiustizia.

Ora è il turno di Marco Sorbara. Non per dimenticare il passato, ma per ricordare che nessuna vicenda personale è troppo piccola per insegnare qualcosa a tutti. Che la dignità, quando resiste al dolore, diventa patrimonio comune.

L’evento del 16 luglio è patrocinato dal Comune di Aosta. L’ingresso è libero. L’invito, invece, è profondo: esserci, per riconoscere in una storia individuale un’occasione collettiva di consapevolezza e di speranza.

Jean Felix

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