L’estate, per molti genitori, non è più solo tempo di vacanze, ma l’anticamera dell’ansia da rientro scolastico. Libri, zaini, astucci e calcolatrici: tutto si traduce in una montagna di spese, che per tante famiglie diventano insostenibili. E non è solo una questione di portafogli, ma di giustizia sociale, di uguaglianza, di futuro. Proprio su questo tema, Cittadinanzattiva Valle d’Aosta alza la voce, sostenendo con forza la campagna nazionale lanciata da Cittadinanzattiva APS per rivendicare il diritto all’istruzione come diritto “incomprimibile” della persona e della comunità, come previsto dalla Costituzione.
Il nodo più urgente? Il caro-libri. I prezzi aumentano – secondo i dati diffusi dall’Associazione Italiana Editori (AIE), nel 2025 del 1,7% per le scuole medie e dell’1,8% per le superiori – e con essi crescono anche le famiglie in difficoltà. Gli studenti italiani, spesso già colpiti da povertà educativa, rischiano di essere ancora una volta penalizzati.
Secondo i dati diffusi da Cittadinanzattiva, nel 2024 la spesa media per i libri scolastici ha superato i 500 euro a studente, ma solo 14 studenti su 100 hanno avuto accesso al bonus ministeriale, che copre appena un terzo della spesa. Per l’anno scolastico 2025/2026 il Ministero dell’Istruzione ha previsto un fondo di 136 milioni di euro, con un incremento risicato rispetto ai 133 milioni dell’anno precedente. “Sì, tre milioni in più – fa notare CA – ma è solo un’aspirina per un paziente con la febbre a 40”.
La coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva, Adriana Bizzarri, ha parlato di fondi insufficienti e di un sistema da rivedere radicalmente: “Il bonus resta riservato a fasce estremamente svantaggiate e coinvolge solo 477.000 studenti, su una platea di oltre 4 milioni. Così si lascia fuori una fascia grigia di famiglie che non sono povere abbastanza per avere l’aiuto, ma non abbastanza ricche da farcela da sole”.
Anche Mariagrazia Vacchina, segretaria regionale di Cittadinanzattiva VdA, si unisce alla richiesta di una svolta:
“Lo Stato deve garantire il diritto allo studio durante gli anni dell’obbligo scolastico, prevedendo – progressivamente – la gratuità dei libri fino ai 16 anni. È una misura concreta contro le disuguaglianze e la povertà educativa. E serve agire subito.”
Vacchina propone due interventi pratici e realizzabili: la detrazione fiscale delle spese per i testi scolastici, sul modello di quanto già avviene per le spese sanitarie; un sistema nazionale più equo per l’erogazione dei bonus, con innalzamento della soglia ISEE e un’erogazione modulata in base alla reale capacità economica delle famiglie.
Intanto, mentre lo Stato balbetta, i genitori fanno i conti. E no, non con l’algebra, ma con il saldo del conto corrente.
Parce qu’un cahier vide n’est pas seulement une feuille blanche, mais parfois le symbole d’un avenir qu’on ne peut pas écrire.