Consiglio Valle Comuni - 02 luglio 2025, 23:45

Velina rossonera e arancione

Cronache semiserie da Palazzo regionale e non solo: indiscrezioni, frecciate e silenzi dal teatrino politico valdostano da mettere in ridicolo

Velina rossonera e arancione

Altro che recessione globale: in Valle d’Aosta siamo in retrocessione locale. Ce lo ricorda puntualmente la Banca d’Italia, che ci fa sapere che mentre il resto d’Italia è salito sul treno della ripresa (forse anche quello elettrificato), noi siamo rimasti a piedi sul binario morto della stagnazione. Dal 2007 a oggi, il valore aggiunto valdostano è... sottratto. Meno 6%, mentre l’Italia segna un più 3%. È come se il nostro PIL avesse preso l’A5 per Torino e poi si fosse dimenticato di tornare.

E perché? Perché siamo pochi, invecchiati e — ahinoi — digitalmente impacciati. Manco l’abbonamento a Netflix sappiamo gestire senza telefonare a un nipote. La digitalizzazione è cresciuta solo dopo il Covid, cioè quando siamo stati costretti a usare Zoom per vedere i parenti. Le imprese arrancano, mancano lavoratori, e quando si trovano, il 29% arriva da fuori. Sì, cari amici autonomisti, stiamo diventando l’importatore netto di manodopera con vista Monte Bianco. L'identità valdostana si salva solo nel menu della sagra.

Nel frattempo, l’assessore Bertschy ci rassicura: i lavori dell’elettrificazione della ferrovia Aosta-Ivrea “proseguono nei tempi previsti”. Ma non è chiaro da chi previsti, perché i treni torneranno a circolare nel dicembre 2026. Un’opera lunga quanto un pontificato, ma che si svolge “in maniera quasi nascosta”. Praticamente una ferrovia clandestina. C’è da sperare che almeno i cavi siano visibili, altrimenti i pendolari penseranno a un miracolo. Bertschy però è felice, e questo conta: ha visitato ogni cantiere uno per uno. Più che un sopralluogo, un pellegrinaggio.

A proposito di miracoli, ad Aosta torna Fisafest. Una giornata dedicata alla fisarmonica, dopo dieci anni di silenzio e bottoni. L’assessora Sapinet l’ha fortemente voluta, e non possiamo che applaudirla: finalmente un evento dove le note si staccano dai comunicati stampa. Lady Barbara, figlia di Tony Matteucci, sarà tra i protagonisti. Chiudiamo gli occhi e immaginiamoci Piazza Chanoux invasa da suonatori di fisarmonica, turisti confusi e politici sorridenti che fingono di avere il ritmo nel sangue. Una festa che non fa male a nessuno e che soprattutto non costa milioni.

Intanto a Brissogne si brucia... ma per caso, ci dicono. Un incendio al tetto della discarica, ma tutto sotto controllo. ARPA tranquillizza: nessuna emissione nociva. E noi, che ormai viviamo in simbiosi con la monnezza, tiriamo un sospiro di sollievo. Però, cari lettori, se domani vi svegliate con una voglia a forma di cassonetto, non dite che non vi avevamo avvisati. Qualcuno, maligno, ipotizza che si stia testando un inceneritore in incognito. Ma è solo un’ipotesi... come quella del piano rifiuti aggiornato.

Passiamo alla sanità, dove il direttore Uberti gongola: la sanità valdostana è “nella media”. Applausi? Ni. Siamo messi meglio dell’Umbria ma peggio del Trentino, insomma: stiamo tra il compitino e l’insufficienza salvata all’orale. Il voto medio dei cittadini è 6,9. Non proprio un’ovazione, ma almeno non è 4. La sanità fa bene sugli infarti, ma male sui codici bianchi e verdi, che affollano i Pronto Soccorso come se fossero sagre della salamella. E intanto i medici si lamentano, i pazienti pure, ma in fondo siamo tutti felici che almeno il Fascicolo Sanitario Elettronico funzioni: almeno lui è digitale.

Alla prossima puntata, quando forse ci sarà qualcosa di più piccante da raccontare. Oppure no. Ma noi saremo comunque lì, col naso nei tombini e l’orecchio attento. Perché se la politica dorme, noi... russiamo per primi.

Le Sentinelle del Tombino allias

Le Sentinelle del Tombino allias betoneghe

SU