Due notti lontano da casa, senza telefono, dormendo su giacigli di fortuna in un’area verde di Gressan. È stato ritrovato così, nella mattinata di ieri, il tredicenne di Aosta scomparso venerdì scorso dopo un litigio con i genitori. A lanciare l’allarme, nella serata del 28 giugno, erano stati proprio loro, preoccupati per l’assenza prolungata del figlio, uscito di casa nel pomeriggio e mai più rientrato.
Immediata la denuncia ai Carabinieri e l’avvio delle ricerche, rese ancora più complicate dall’assenza di qualsiasi contatto: il ragazzo non aveva con sé il cellulare. L’intera Compagnia di Aosta si è attivata, fino alla svolta di ieri mattina: una segnalazione arrivata al Nucleo Radiomobile da parte di un cittadino che aveva notato un giovane vagare nell’area verde di Gressan ha indirizzato i militari nella giusta direzione.
Pochi minuti di pattugliamento e il ragazzo è stato individuato. Era solo, visibilmente affaticato ma in buone condizioni fisiche. Ha raccontato di aver trascorso le notti all’aperto, arrangiandosi come poteva. Una storia che poteva finire molto diversamente, ma che – grazie alla prontezza dei militari e alla collaborazione di chi non ha voltato lo sguardo – si è conclusa con un abbraccio e un sospiro di sollievo.
I genitori, commossi e sollevati, hanno ringraziato i Carabinieri per l’impegno profuso: “Hanno seguito ogni pista, non hanno mollato mai. Senza di loro, non sappiamo cosa sarebbe potuto succedere”.
Un caso che si chiude bene, ma che ci ricorda quanto fragili possano essere certe fughe adolescenziali, e quanto conti la rete – familiare, istituzionale, sociale – per riportare a casa chi si smarrisce.