CRONACA - 16 giugno 2025, 14:58

A tutto gas, anche con le ruote sbagliate

Alla pista La Quercia 58 di Pontey il rombo dei kart diventa terapia. Due giorni di velocità e inclusione con Wheelchair Karting. Tomas: “Peccato per chi non è venuto. Si è perso qualcosa di vero”

A tutto gas, anche con le ruote sbagliate

Alla pista La Quercia 58, nel cuore di Pontey, lo scorso fine settimana non si è solo corso. Si è incluso, si è riso, e qualcuno ha anche pianto. Di gioia, beninteso. Perché quando il rombo dei motori si mescola con l’umanità vera, succede qualcosa che nemmeno le cronache riescono a raccontare del tutto.

Sabato 14 e domenica 15 giugno, con l’aiuto prezioso di Wheelchair Karting, la pista si è trasformata in un circuito aperto a tutti. E quando si dice tutti, non è per dire. In pista sono scesi anche i meno fortunati. Anzi, i più coraggiosi.

Il piazzale della Pila Spa, trasformato per l’occasione in un tracciato temporaneo, ha fatto da cornice a una due giorni di sport e di vita. Kart terapia è il nome tecnico. Ma chiamarla solo così suona un po’ freddo. Qui c’era chi saliva su un kart per la prima volta, chi scopriva di poterlo fare nonostante una carrozzina, e chi guidava con un sorriso largo come il casco.

«Abbiamo un kart biposto gratuito per persone con disabilità, ed è sempre a disposizione», spiega Andres Tomas, presidente dell’ASD La Quercia 58. E lo dice con un tono che non cerca complimenti. Cerca partecipazione. «La pista è aperta, l’invito è costante. Ma, a dirla tutta, qualcuno tra le istituzioni è mancato, e questo un po’ dispiace. Sarebbe bastato esserci, guardare, capire».

Eppure, chi c’era ha visto. E ha capito. Anche grazie a chi ha reso possibile tutto questo. Il Consiglio Regionale ha dato una mano con il finanziamento, il resto ce l’ha messo la pista. In denaro, ma soprattutto in cuore.

Volontari, staff, amici, piloti improvvisati: tutti hanno contribuito a fare di questo evento qualcosa di più di un semplice appuntamento sportivo. È stata una lezione di accessibilità, senza prediche né proclami. Solo motori accesi e mani tese.

E così, tra un casco calato sugli occhi e una partenza bruciante, la disabilità si è presa una rivincita gentile, su una pista che per un giorno ha annullato le differenze.

«L’inclusione non si annuncia, si fa», dice Tomas prima di rimettersi al lavoro. E a Pontey, a quanto pare, la fanno con le mani sporche di benzina e il cuore a mille.

pi.mi.

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