Il bene comune - 13 giugno 2025, 14:00

La Valle d’Aosta celebra il dono del sangue con i giovani protagonisti

Giornata mondiale del donatore: appello al futuro e inaugurazione del monumento FIDAS “La Pietra del Dono” in piazza Ducler. In chiusura, il programma completo della FIDAS

La Valle d’Aosta celebra il dono del sangue con i giovani protagonisti

Domani, 14 giugno, la Valle d’Aosta si ferma per dire grazie. Un grazie che ha il suono della solidarietà, il volto dei donatori e lo sguardo rivolto al futuro. In occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue, le associazioni valdostane si mobilitano con forza per ribadire un messaggio semplice e potente: donare salva la vita, ogni giorno.

Il cuore dell’iniziativa batte forte in piazza Ducler ad Aosta, dove alle ore 12 verrà svelato il monumento “La Pietra del Dono”, promosso da FIDAS Valle d’Aosta come simbolo duraturo della generosità di chi dona sangue e plasma. Un’inaugurazione solenne, partecipata, accompagnata dalle note del Coro “Ali” diretto da Luigina Stevenin e dalla presenza delle istituzioni civili, militari, religiose e del mondo del volontariato. Un momento che vuole restare impresso nella memoria collettiva come testimonianza viva di un impegno costante e silenzioso.

In Valle d’Aosta i donatori attivi sono 3.446, di cui ben 3.209 donatori periodici. Solo lo scorso anno sono state effettuate 5.124 donazioni di sangue intero e 1.705 di plasma, a cui si aggiungono 391 nuovi donatori. Numeri che parlano di una comunità generosa ma anche di un’esigenza costante, come ha ricordato l’assessore alla Sanità Carlo Marzi:

“Donare fa parte del nostro Dna. Ma serve uno sforzo per coinvolgere i giovani, che già donano, ma spesso in forma individuale. L’obiettivo è avvicinarli alle associazioni, per costruire un futuro solido per la donazione”.

Proprio i giovani sono al centro delle iniziative di sensibilizzazione. Sono loro, con la loro energia e spontaneità, i destinatari principali del messaggio di questa giornata.
La neopresidente di Avis, Irma Moro, ha lanciato un appello chiaro:

“Non dobbiamo limitarci al 14 giugno: la donazione deve essere una scelta costante, soprattutto di plasma, per rispondere ai bisogni crescenti della sanità”.

E il direttore del reparto di immunoematologia e medicina trasfusionale, Pierluigi Berti, ha sottolineato:

“Serve una maggiore sensibilizzazione. La donazione è un atto semplice, ma vitale”.

Domani, 14 giugno, la Valle d’Aosta si unisce al mondo intero per celebrare la Giornata mondiale del donatore di sangue, un’occasione che va ben oltre la retorica per ricordare, con forza, che donare il sangue è un atto quotidiano di civiltà, coraggio e generosità.

Le iniziative organizzate sul territorio puntano con decisione ai giovani, che rappresentano il futuro della donazione. È a loro che le associazioni valdostane, insieme alle istituzioni, rivolgono il proprio messaggio più diretto e appassionato.

In Valle d’Aosta i donatori attivi sono 3.446, di cui ben 3.209 periodici. Lo scorso anno sono state effettuate 5.124 donazioni di sangue intero e 1.705 donazioni di plasma, con 391 nuovi donatori. Numeri che raccontano una comunità solidale, ma anche una sfida in corso.

“Donare fa parte del nostro Dna, ma oggi serve un lavoro costante per avvicinare i giovani alle associazioni e renderli protagonisti”, ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Carlo Marzi.

Il messaggio è stato raccolto anche dalla neopresidente di Avis, Irma Moro, che ha sottolineato la necessità di rafforzare le donazioni di plasma, mentre il direttore del reparto di immunoematologia e medicina trasfusionale, Pierluigi Berti, ha rimarcato l’importanza della sensibilizzazione costante, rivolta soprattutto alle nuove generazioni.

Un monumento per dire grazie (in allestimento)

Cuore simbolico della giornata sarà l’inaugurazione del monumento “La Pietra del Dono”, voluto da FIDAS Valle d’Aosta e collocato in piazza Ducler ad Aosta.
La cerimonia si terrà alle ore 12 alla presenza delle autorità civili, militari, religiose e del mondo del volontariato, con l’accompagnamento musicale del Coro “Ali” diretto da Luigina Stevenin.
Il monumento – un’opera artistica dal forte valore simbolico – rappresenta la riconoscenza della comunità nei confronti di tutti i donatori e intende ispirare chi ancora non ha compiuto questo gesto semplice, ma fondamentale.

In mattinata, alle ore 10, FIDAS consegnerà inoltre un bassorilievo artigianale valdostano al Centro Trasfusionale dell’Ospedale Parini, un segno tangibile di gratitudine verso tutto il personale sanitario e verso coloro che si recano a donare.

“È un progetto che prende vita grazie al sostegno di tanti e a una raccolta fondi avviata dalla nostra associazione – spiega il presidente Rosario Mele –. Ogni contributo rafforza i legami della comunità e valorizza l’altruismo di chi, donando, salva vite ogni giorno”.

Il messaggio di fondo, semplice e potente, è un invito a non aspettare l’emergenza per fare la differenza: il dono del sangue non conosce stagioni.

pi.mi.

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