Marco Sorbara, ex assessore regionale della Valle d’Aosta, è salito sul palco della prima edizione del Festival dell’Imprenditore non come politico, ma come testimone diretto di quella che ha definito “una ferita aperta nella coscienza democratica del Paese”. In un intervento denso di emozione e lucidità, Sorbara ha raccontato la sua esperienza giudiziaria, culminata in un’assoluzione piena dopo anni di processo e custodia cautelare.
“Mi hanno tolto tutto: la libertà, il ruolo pubblico, la serenità della mia famiglia. E per cosa? Per accuse che si sono rivelate inconsistenti. Non ho mai avuto nulla a che fare con la criminalità, ma per anni ho vissuto come se fossi colpevole, ancor prima di essere giudicato”, ha detto Sorbara davanti a una platea di imprenditori e professionisti riuniti a discutere il futuro dell’impresa italiana.
La sua presenza non è stata casuale. “Volevamo una testimonianza concreta di giustizia e legalità, perché le imprese non sono solo numeri e fatturati. Sono persone, valori, storie. E la sicurezza, anche giuridica, è un pilastro su cui costruire il futuro delle PMI”, ha spiegato il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo, aprendo i lavori del Festival.
Nel cuore della manifestazione, ospitata a Milano, c'è la sfida delle PMI italiane — il 99,4% delle imprese attive nel Paese — che oggi affrontano i grandi cambiamenti della trasformazione digitale. Dai numeri record dell’agroalimentare (oltre 65 miliardi di export nel 2024) al sistema moda che supera i 100 miliardi di fatturato, il tessuto imprenditoriale italiano è ancora il motore economico e sociale della nazione.
Il filo conduttore dell’evento è stato proprio l’uso dell’Intelligenza Artificiale generativa nei settori chiave del Made in Italy, ma l’attenzione si è concentrata anche sulle difficoltà più umane e urgenti: la carenza di personale qualificato, l’isolamento degli imprenditori onesti, il bisogno di una giustizia che non punisca chi lavora per costruire.
“Nel mondo dell’impresa, come in quello pubblico, servono certezze. Quando lo Stato sbaglia e non sa chiedere scusa, la ferita resta”, ha detto Sorbara. Parole che hanno toccato molti, anche tra i giovani startupper presenti. “È il momento di cambiare passo”, ha concluso Ruvolo. “Lo Stato deve tornare a essere alleato di chi crea valore, non ostacolo da temere”.
Con interventi che hanno spaziato dall’innovazione tecnologica alla formazione dei giovani, il Festival dell’Imprenditore ha dimostrato che la crescita economica passa anche da un terreno culturale e giuridico solido, dove chi lavora onestamente non debba più temere di essere lasciato solo.
Sorbara, in questo contesto, ha dato voce a chi ancora non ha avuto giustizia. E il suo racconto ha ricordato che il futuro dell’impresa passa anche dalla verità.