Il bene comune - 10 giugno 2025, 20:01

Oggi martedì 10 giugno è iniziato lo sciopero della fame del Presidente nazionale AICE davanti al Ministero della Salute

Manifestazion per sollecitare sblocco del DDL 898 per la tutela delle persone con epilessia, fermo nelle Commissioni da un anno

Il Presidente nazionale AICE Giovanni Battista Pesce

Il Presidente nazionale AICE Giovanni Battista Pesce

Da oggi il Presidente nazionale di AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia) ha iniziato uno sciopero della fame davanti al Ministero della Salute. Un gesto estremo, ma inevitabile, per rompere un silenzio istituzionale che pesa come un macigno sulla vita di oltre 550.000 persone affette da epilessia in Italia, almeno 650 solo in Valle d’Aosta, secondo quanto attestato dall’Azienda USL.

Il motivo della protesta? Lo stallo vergognoso del Disegno di Legge n. 898, "Disposizioni per la tutela delle persone affette da epilessia", che da un anno giace fermo in attesa della Relazione tecnica da parte del Ministero della Salute. Senza questo passaggio, la V Commissione non può formulare il proprio parere alla X Commissione, bloccando di fatto l’intero iter legislativo.

È una situazione gravissima, che dimostra quanto la tutela delle persone con epilessia sia ancora considerata secondaria nelle priorità politiche nazionali. Eppure si tratta di una condizione che non riguarda solo l’aspetto medico, ma che tocca profondamente la sfera psicologica, sociale, lavorativa, educativa. Le persone con epilessia affrontano ogni giorno lo stigma, la disinformazione e la discriminazione, spesso in silenzio, spesso da sole.

AICE Valle d’Aosta ODV non ha perso tempo e ha lanciato un appello forte e chiaro: tutti gli organi deliberativi della regione – Regione, Comuni, Unités – adottino atti ufficiali di solidarietà verso il Presidente in sciopero della fame e si schierino apertamente per lo sblocco immediato del DDL 898.

Questa battaglia è di civiltà. È il momento di smettere di voltarsi dall’altra parte. È il momento che la politica – tutta – ascolti chi non ha voce. Ed è il momento, anche per le istituzioni valdostane, di dare un segnale forte, perché l’autonomia è anche questo: saper scegliere da che parte stare.

La Valle d’Aosta non può restare in silenzio. La dignità delle persone con epilessia è una questione che ci riguarda tutti.

pi.mi.

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