Non è una festa qualunque, quella che ogni anno si celebra il 2 giugno. È la madre di tutte le ricorrenze civili, la data che segna la nascita della Repubblica italiana e il battesimo del suffragio universale. Ma in Valle d’Aosta, questa festa assume un sapore speciale: quello dell’identità autonoma, intrecciata alla storia nazionale come un tessuto prezioso, distinto ma parte del disegno comune. Oggi, al Teatro Splendor di Aosta, la cerimonia di consegna delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica ha rappresentato, ancora una volta, un’occasione per riflettere su questa doppia appartenenza: all’Italia repubblicana e alla petite patrie.
Dopo la lettura del messaggio del Capo dello Stato Sergio Mattarella, indirizzato ai Prefetti, è toccato al Presidente della Regione, Renzo Testolin, prendere la parola e intrecciare i fili della memoria, della gratitudine e del futuro. Lo ha fatto ricordando quel 7 settembre 2023, quando proprio dallo stesso palco lo stesso Mattarella volle elogiare apertamente il ruolo peculiare della Valle d’Aosta all’interno dell’architettura repubblicana. Allora, disse che la nostra autonomia è un valore aggiunto per la Repubblica. Oggi, a distanza di pochi mesi, quelle parole suonano ancora più attuali, in un contesto segnato da tensioni internazionali, spinte centralistiche e sfide di coesione sociale.
«Il nostro Statuto – ha sottolineato Testolin – nacque poco dopo la Repubblica, come frutto di un percorso di liberazione e come espressione della volontà popolare. Da allora, la Valle d’Aosta non ha mai smesso di essere un ponte: tra popoli, tra culture, tra l’Italia e l’Europa». Il riferimento al Trattato del Quirinale – firmato tra Italia e Francia, ma profondamente ispirato a una visione di dialogo transfrontaliero – è risuonato come un manifesto di modernità. «Non solo geografia – ha detto il Presidente – ma vocazione alla cooperazione e all’integrazione, in una terra che ha sempre cercato l’armonia, non il conflitto».
Un’armonia incarnata anche dai nuovi insigniti. Volti, nomi, storie. Come quella di Lodovico Passerin d’Entrèves, che oggi riceve il titolo di Commendatore della Repubblica dopo essere stato “Chevalier de l’Autonomie”. Un doppio sigillo, italiano e valdostano, che testimonia come le due identità non siano in conflitto, ma in consonanza. O come quelle dei militari in congedo, dei rappresentanti dell’associazionismo, dei dirigenti pubblici che ogni giorno mettono in pratica – spesso nel silenzio – i valori della Costituzione.
Il concerto finale della Fédération des Harmonies Valdôtaines, diretta dal Maestro Fulvio Creux, ha chiuso la cerimonia con le note del Gran Paradiso, una composizione simbolo, commissionata dall’Ente Parco e eseguita per la prima volta. Come a dire che anche nella musica, la montagna può diventare patria. E la patria, se sa ascoltare le sue voci più alte, può davvero essere una sinfonia.
Nel giorno della Repubblica, la Valle d’Aosta ha dunque ricordato di essere qualcosa di più di una semplice regione. È una terra che, nel rispetto delle regole comuni, continua a rivendicare la propria specificità. Non per separarsi, ma per contribuire. Con il suo trilinguismo, le sue montagne, la sua cultura di confine. E con l’orgoglio di chi, ogni anno, celebra la Repubblica portando in dote una piccola grande storia autonoma.

📜 GLI INSIGNITI VALDOSTANI DELL’ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA
🎖 Commendatore
▪️ Lodovico Passerin d’Entrèves – Già insignito nel 2024 del titolo di “Chevalier de l’Autonomie”. (2/do da ds)
🎖 Ufficiale
▪️ Generale di Brigata in ausiliaria Giovanni Santo
🎖 Cavalieri
▪️ Carlo Bionaz – Presidente della Sezione valdostana dell’Associazione Nazionale Alpini (1/mo da ds)
▪️ Paolo Romeo – Luogotenente in congedo dell’Arma dei Carabinieri (2/do da sn)
▪️ Roberto Spinardi – Luogotenente in congedo dell’Arma dei Carabinieri (1/mo da sn)
🎼 Il Concerto della Repubblica
Al termine della cerimonia, l’ensemble della Fédération des Harmonies Valdôtaines, diretta dal M° Fulvio Creux – Cavaliere della Repubblica e “Chevalier de l’Autonomie” 2019 – ha presentato “I giovani musicisti raccontano la storia / Les jeunes musiciens racontent l’histoire”, con l’esecuzione in prima assoluta di un brano dedicato al Gran Paradiso, commissionato dall’Ente Parco.





