FEDE E RELIGIONI - 31 maggio 2025, 08:00

Papa Leone XIV, se vuoi la pace, prepara istituzioni di pace

L'udienza ai Movimenti e alle Associazioni che hanno dato vita all’“Arena di Pace” a Verona

Papa Leone XIV, se vuoi la pace, prepara istituzioni di pace

Di Angela Ambrogetti - ACI Stampa

"Il cammino verso la pace richiede cuori e menti allenati e formati all’attenzione verso l’altro e capaci di riconoscere il bene comune nel contesto odierno. La strada che porta alla pace è comunitaria, passa per la cura di relazioni di giustizia tra tutti gli esseri viventi"  e "in un’epoca come la nostra, segnata da velocità e immediatezza, dobbiamo ritrovare quei tempi lunghi necessari perché questi processi possano avere luogo".

Lo ha detto Papa Leone XIV nella udienza ai Movimenti e alle Associazioni che hanno dato vita all’“Arena di Pace” a Verona.

Il Papa ha ricordato l'evento e poi ha sottolineato che "la pace autentica è quella che prende forma a partire dalla realtà (territori, comunità, istituzioni locali e così via) e in ascolto di essa. Proprio per questo ci rendiamo conto che questa pace è possibile quando le differenze e la conflittualità che comportano non vengono rimosse, ma riconosciute, assunte e attraversate".

Una pace che parte dal basso e citando Giovanni Paolo II aggiunge che la pace, "è un bene indivisibile, o è di tutti o non è di nessuno (cfr Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 26). Essa può realmente venire conquistata e fruita, come qualità di vita e come sviluppo integrale, solo se si attiva, nelle coscienze, «una determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune".

E del resto, dice il Papa "c’è troppa violenza nel mondo, c’è troppa violenza nelle nostre società. Di fronte alle guerre, al terrorismo, alla tratta di esseri umani, all’aggressività diffusa, i ragazzi e i giovani hanno bisogno di esperienze che educano alla cultura della vita, del dialogo, del rispetto reciproco. E prima di tutto hanno bisogno di testimoni di uno stile di vita diverso, nonviolento".

Testimoni credibili quindi della "nonviolenza come metodo e come stile deve contraddistinguere le nostre decisioni, le nostre relazioni, le nostre azioni".

I cristiani hanno il loro nutrimento per questo nel Vangelo e nella Dottrina Sociale che "possono essere una bussola valida per tutti. Perché si tratta, in effetti, di un compito affidato a tutti, credenti e non, che lo devono elaborare e realizzare attraverso la riflessione e la prassi ispirate alla dignità della persona e al bene comune".

E quindi "se vuoi la pace, prepara istituzioni di pace. Ci rendiamo sempre più conto che non si tratta solo di istituzioni politiche, nazionali o internazionali, ma è l’insieme delle istituzioni – educative, economiche, sociali – ad essere chiamato in causa". E conclude: " vi incoraggio all’impegno e ad essere presenti: presenti dentro la pasta della storia come lievito di unità, di comunione, di fraternità. La fraternità ha bisogno di essere scoperta, amata, sperimentata, annunciata e testimoniata, nella fiduciosa speranza che essa è possibile grazie all’amore di Dio, «riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo» ".

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