ECONOMIA - 31 maggio 2025, 12:00

Istat: la situazione economica è ben lontana da un miglioramento

Il clima di fiducia in aumento è solo un’illusione ottica, forse dovuta al rinvio dei dazi

Istat: la situazione economica è ben lontana da un miglioramento

Non si capisce esattamente su che base l’Istat abbia valutato la crescita del clima di fiducia delle famiglie e delle imprese a maggio. A noi risulta un quadro ben differente, fatto di disagi, rinunce e potere d’acquisto ridotto ai minimi termini. Si tratta, probabilmente, di un’illusione ottica, dovuta al temporaneo e precario rinvio dei dazi americani.

Da tempo il nostro O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori – rileva la riduzione del consumo di carne e pesce (-16,9%, con uno spostamento anche verso tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); il taglio dei consumi di frutta e verdura (-2,4%); la ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 51% dei cittadini); l’aumento degli acquisti presso i discount (+12,1%).

Un fronte su cui, come su tanti altri, il Governo non sta dando risposte adeguate. È necessario e urgente – lo sosteniamo da tempo – sostenere i redditi delle famiglie e rilanciare i consumi, a maggior ragione con la minaccia dei dazi che ancora incombe e che rischia di alimentare ulteriormente le incertezze e le fragilità del nostro sistema economico.

Per questo è essenziale che il Governo intervenga, avviando le misure concrete che invochiamo da tempo, a partire dalla rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo (che consentirebbe un risparmio di oltre 516 euro annui a famiglia) e dalla riforma degli oneri di sistema sui beni energetici (eliminando voci obsolete e spostandone altre sulla fiscalità generale).

Per arginare la crescita delle disuguaglianze, sempre più evidenti e marcate, abbiamo chiesto anche la creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica, una seria azione di contrasto alla povertà alimentare e lo stanziamento di maggiori risorse per la sanità pubblica. La rinuncia alle cure è un grave campanello d’allarme che non possiamo e non dobbiamo ignorare.

Con questi interventi, necessari e urgenti, forse vedremo risalire stabilmente il clima di fiducia e la situazione economica delle famiglie.

Bruno Albertinelli

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