C’è un esercito silenzioso che ogni giorno sorregge il mondo: sono le Operatrici e gli Operatori Socio Sanitari, coloro che si prendono cura dei nostri anziani, dei malati, delle persone non autosufficienti. Sono lì quando le famiglie non ce la fanno, quando il dolore fisico si mescola alla solitudine e alla fragilità. Spesso sono le uniche presenze stabili nelle giornate degli ultimi.
Il 29 maggio, Giornata Nazionale dell’OSS, l’associazione Savoir&Faire Vd’A, che raccoglie OSS e assistenti personali della Valle d’Aosta, invita a una riflessione pubblica su queste figure che lavorano nell’ombra. Lo fa con un gesto simbolico – l’illuminazione della facciata del Municipio di Aosta – e con un appello che è anche un atto d’accusa verso un sistema che ancora fatica a valorizzare chi cura.
“Preparazione, dedizione e pazienza non sempre sono riconosciute e valorizzate per quanto valgono veramente”, sottolinea Stefano Ghidoni, presidente dell’associazione. “Ogni famiglia, oramai, si trova prima o poi a dover affrontare il problema dell’assistenza ai propri cari divenuti non più autosufficienti. La ricerca di soluzioni tempestive e specializzate può risultare un vero incubo”.
E così ci si ritrova a inseguire agenzie private, a rincorrere badanti tramite passaparola, a cercare nell’emergenza ciò che dovrebbe essere garantito in prevenzione. La cura – quella vera – richiede tempo, ascolto, professionalità. Ma anche dignità, riconoscimento, diritti.
È qui che Savoir&Faire entra in campo con forza. Lo fa da anni, offrendo formazione, supervisione psicologica, occasioni di aggiornamento e confronto. E chiedendo alla politica di fare la sua parte: istituire un albo professionale, garantire sostegni economici, promuovere la qualità nei percorsi formativi.
“Siamo all’alba di un’epoca di cambiamenti importanti – evidenzia Ghidoni (a sn nella foto) – con nuovi profili professionali come l’assistente infermiere, e percorsi di specializzazione che valorizzino chi è già sul campo. È il momento di investire, non solo di celebrare”.
Un invito alla consapevolezza collettiva che trova eco anche in una riunione pubblica promossa da Savoir&Faire, in programma martedì 3 giugno alle ore 16 presso il CSV di Via Avondo 8 ad Aosta. Un’occasione di dialogo tra operatori, cittadini e istituzioni per affrontare le criticità e costruire insieme nuove prospettive.
Perché, come scriveva la filosofa Martha Nussbaum, “una società giusta è quella che si misura su come tratta i più fragili tra i suoi membri”. E oggi più che mai, è tempo di passare dalle parole ai fatti.