La Giunta regionale, nei giorni scorsi, ha approvato il riordino della disciplina dei trasporti sanitari secondari, al fine di garantire sempre maggiore chiarezza, efficienza e sostenibilità nella gestione di un servizio essenziale per i cittadini, in particolare per le persone più fragili.
Cosa sono i trasporti sanitari primari o di emergenza-urgenza
Sono effettuati dall’autoambulanza nei casi in cui i pazienti siano colpiti da eventi acuti e improvvisi (malori, incidenti, traumi) e debbano essere trasferiti dal luogo in cui si trovano (domicilio, strada, luogo pubblico) al pronto soccorso dell’ospedale affinché sia garantita un’assistenza tempestiva e appropriata.
Cosa sono i trasporti sanitari secondari
Comprendono gli spostamenti programmati e/o non urgenti di pazienti – sia barellati che non – tra ospedali, strutture sanitarie o dal domicilio verso centri di cura, per effettuare esami, ricoveri, terapie salvavita (come dialisi, chemioterapia o radioterapia) e controlli post-ricovero. Si differenziano dai trasporti di emergenza perché non avvengono in situazioni acute o improvvise. Possono essere effettuati con autoambulanze (se clinicamente necessario) oppure con veicoli non sanitari, a seconda delle condizioni del paziente.
Nella nostra regione sono tutti a carico del servizio sanitario regionale.
Il nuovo impianto normativo prevede una distinzione netta tra:
- Trasporti rientranti nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), garantiti su tutto il territorio nazionale nei casi di emergenza sanitaria territoriale;
- Livelli Aggiuntivi Regionali, erogati con oneri a carico del Servizio Sanitario Regionale e rivolti esclusivamente alla popolazione residente.
«Con oltre 21.500 trasporti sanitari secondari registrati nel 2024, che si affiancano ai 26.000 trasporti primari svolti in regime di emergenza-urgenza -dichiara l’Assessore Carlo Marzi- abbiamo ritenuto importante procedere con un riordino organico della disciplina relativa all’erogazione di questi servizi che nella nostra regione garantiamo ancor più che in altre realtà. Finanziamo infatti con risorse regionali un’ampia serie di servizi di trasporto in aggiunta ai LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza, per rispondere in modo efficace alle esigenze reali della popolazione che vive nel nostro complesso territorio di montagna. Sin dal nostro insediamento -prosegue l’Assessore Marzi- con l’Azienda USL e il mondo del volontariato valdostano, grazie al quale è possibile garantire il servizio dei trasporti sanitari in Valle d’Aosta, abbiamo intrapreso un importante e articolato percorso, aggiornando una disciplina che risaliva al 2007. Abbiamo quindi qualificato ulteriormente la formazione e le competenze di tutto il personale operante nel sistema dell’emergenza-urgenza sanitaria regionale, con l’obiettivo di assicurare interventi sempre più tempestivi ed appropriati, soprattutto in quelle zone non facilmente raggiungibili e più remote rispetto al nostro unico ospedale e alle future Case della comunità.”
Per quanto concerne i trasporti secondari, oltre ai servizi erogati nell’ambito dei Livelli Essenziali di Assistenza, il Servizio Sanitario Regionale garantisce, coprendone completamente le spese a carico del bilancio regionale, un’ampia serie di necessità, come ad esempio:
- i trasferimenti di pazienti barellati ospitati in strutture residenziali socio-assistenziali verso strutture sanitarie situate fuori regione, qualora sia necessario effettuare esami o trattamenti non disponibili sul territorio.
- i viaggi di ritorno, sempre per pazienti barellati, dall’ospedale all’abitazione o a strutture residenziali, dopo un ricovero effettuato fuori Valle;
- il trasporto per accedere a trattamenti in day hospital o day surgery terapeutico, geriatrico o multidisciplinare, o a sedute di radioterapia, di chemioterapia o di altre particolari prestazioni sanitarie quando il paziente, per ragioni cliniche, non è in grado di provvedere autonomamente agli spostamenti;
- il trasporto protetto anche nei casi in cui il pronto soccorso non dia esito a un ricovero, ma il paziente necessiti comunque di assistenza per tornare al proprio domicilio;
- il trasporto per chi deve effettuare cicli di dialisi presso i centri regionali,
- il trasporto in uscita da strutture sanitarie o assistenziali verso l’abitazione o altre strutture residenziali, nei casi in cui il ricovero sia stato temporaneo o transitorio.
Tutti i trasporti sono attivati su indicazione da parte dei medici specialisti competenti dell’Azienda USL, a garanzia dell’appropriatezza clinica e della coerenza con i percorsi di cura definiti.
Tra le principali novità della delibera vi sono inoltre:
- l’adozione di un sistema informativo dedicato, che consentirà la separazione e la tracciabilità dei costi tra trasporti LEA e livelli aggiuntivi;
- l’obbligo per l’Azienda USL di adottare un regolamento interno uniforme per la gestione delle richieste e autorizzazioni dei trasporti secondari non urgenti e programmati;
- la revoca della precedente deliberazione n. 1054 del 2016, a favore di una normativa più aggiornata e coerente con il nuovo assetto organizzativo;
- la conferma delle tariffe applicabili ai trasporti a pagamento, con possibilità di scelta tra fornitori convenzionati o accreditati.
“Con queste disposizioni rafforziamo l’impegno verso un servizio sanitario sempre più accessibile, sostenibile e vicino ai bisogni dei cittadini valdostani -evidenzia l’Assessore- Tutti questi interventi rappresentano un sostegno concreto alle persone più vulnerabili e alle loro famiglie, in modo da facilitare i percorsi di continuità delle cure e ridurre le difficoltà che sono legate alle distanze e alle difficoltà di spostamento”.
Il testo completo della deliberazione e i relativi allegati, dove è possibile prendere visione in modo dettagliato delle diverse casistiche disciplinate, sono disponibili sul sito ufficiale della Regione, nella sezione Sanità.