Consiglio Valle Comuni - 28 maggio 2025, 11:53

L’affaire Cva entra nel vivo della battaglia politica. Elio Riccarand Massimiliano Kratter chiedono le dimissioni di Roberto Rosaire (UV)

Avs-Rete Civica alza il tiro: “Serve un Presidente imparziale nella IV Commissione”

Roberto Rosaire (UV)

Roberto Rosaire (UV)

Il vento caldo di fine legislatura soffia forte sul Palazzo regionale, e porta con sé l’odore pungente di un nuovo fronte polemico. Al centro, ancora una volta, la questione CVA, la Compagnia Valdostana delle Acque, vera mina ad orologeria della politica valdostana. Stavolta, però, non si parla solo di numeri, strategie industriali o scelte energetiche, ma di ruoli e responsabilità politiche. E a finire sotto i riflettori è il Presidente della IV Commissione consiliare, Roberto Rosaire entrato così nel trittapolitica.

Un comunicato congiunto di Alleanza Verdi Sinistra e Rete Civica, firmato da  Massimiliano Kratter e Elio Riccarand, riaccende i riflettori sul presunto conflitto d’interessi tra la carica politica e l’attività imprenditoriale del consigliere. Ma non solo: si punta il dito su un’“incompatibilità comportamentale” che, secondo gli estensori, renderebbe impropria la permanenza di Roberto Rosaire alla guida della Commissione che si occupa proprio di energia.

“È evidente la necessità che i lavori di verifica e approfondimento sull'operato dei vertici CVA siano condotti da un Presidente che non sia pregiudizialmente schierato”, afferma Riccarand, richiamando la recente Risoluzione consiliare del 3 aprile che ha chiesto trasparenza e approfondimenti sulla governance dell’azienda.

Ma il sospetto di parzialità, secondo AVS-Rete Civica, non nasce oggi.

“Nel novembre 2024 – si legge nel comunicato – l'inerzia del Presidente della Commissione si è improvvisamente trasformata in sorprendente attivismo quando si è trattato di recepire la richiesta di una audizione presentata da un consigliere della Lega.”

Un'audizione che, secondo gli esponenti di AVS e Rete Civica, si sarebbe trasformata in una “lunga conferenza dell’Amministratore delegato di CVA, Giuseppe Argirò, con tanto di slides e attacchi ai consiglieri regionali.”

Il punto è proprio questo: la IV Commissione ha competenze centrali sul tema energia, ed è l’organo incaricato di istruire, discutere e vagliare le questioni legate alla CVA. Una funzione delicatissima, specie ora che si discute l’aggiornamento del piano strategico fino al 2029. E se il Presidente della Commissione appare, come dichiarano Riccarand e Kratter, “troppo vicino alle posizioni della dirigenza CVA”, si rischia – questo il messaggio – un cortocircuito istituzionale.

“Il lavoro della Commissione – ribadiscono – deve essere coordinato da persona che non abbia una posizione di parte. Purtroppo, l’attuale Presidente (Roberto Rosaire,ndr.) non ha svolto il suo compito in maniera tale da garantire una effettiva imparzialità.”

A scatenare il terremoto non è solo l’accusa politica, ma anche l’eco istituzionale. La Presidenza del Consiglio regionale ha avviato verifiche sulla possibile incompatibilità tra l’attività di imprenditore e la carica di consigliere, a seguito dei rilievi mossi dal capogruppo dell’Union Valdôtaine.

Ma AVS e Rete Civica spostano il baricentro su un altro livello: quello dell’inadeguatezza istituzionale. È lì che battono, chiedendo le dimissioni del Presidente della Commissione IV, in nome dell’autorevolezza e della neutralità che un tale incarico dovrebbe richiedere, specie a ridosso di una campagna elettorale che si preannuncia incandescente.

“Gli episodi sono numerosi ed eloquenti – insiste Kratter – la Commissione non si è espressa sul Piano strategico aggiornato, nonostante gli impegni presi con una mozione votata all’unanimità lo scorso ottobre. Questo silenzio pesa come un macigno.”

Al momento, il diretto interessato non ha replicato. Né risultano, ad oggi, prese di posizione da parte della Presidenza del Consiglio. Ma il clima si sta surriscaldando. La richiesta di dimissioni apre un fronte interno sensibile, in un periodo in cui la credibilità delle istituzioni viene passata al setaccio da cittadini sempre più diffidenti.

In molti ora si chiedono: Rosaire lascerà? E, se lo farà, chi guiderà il delicato cantiere della IV Commissione nel tratto finale della legislatura?

Il dado è tratto. Il silenzio, d’ora in poi, non sarà più un’opzione.

pi-sa

SU