C'è un filo che unisce l’acqua che scorre nei nostri alvei, il cemento che regge le nostre scuole, la roccia che sostiene le nostre strade di montagna, e perfino l’aria diplomatica dei tavoli interregionali dove si decide il futuro delle Alpi. Quel filo è la responsabilità di chi governa una regione complessa, fragile e bellissima come la Valle d’Aosta.
Ed è proprio su questo crinale tra responsabilità e visione che la Giunta regionale ha preso atto e approvato una serie di interventi, in parte urgenti, in parte strutturali, che raccontano un’idea concreta di futuro. Non grandi annunci, ma scelte che toccano nodi vitali: il ciclo delle acque, la sicurezza sismica, la resilienza post-eventi estremi, la diplomazia alpina.
Il primo intervento riguarda il potenziamento del finanziamento FSC 2021-2027 destinato al progetto di realizzazione dell’impianto di trattamento dei reflui idrici urbani a servizio dei comprensori di Nus, Fénis, Saint-Denis, Verrayes e Chambave. La novità? Una maggiore quota statale, con conseguente riduzione del carico a carico della Regione, che ha scelto di riallocare la somma risparmiata nell’ambito della convenzione 2015 con l’Unité Mont-Cervin. Un passaggio tecnico ma decisivo, che conferma l’attenzione alla razionalizzazione delle risorse e al completamento di infrastrutture essenziali.
La seconda voce riguarda la sicurezza degli edifici scolastici. Approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per il consolidamento statico e miglioramento sismico della palestra di via Garibaldi, ad Aosta, al servizio delle scuole superiori. Un intervento da 260 mila euro, che risponde a criteri di prevenzione e tutela di studenti e personale scolastico, in una zona dove la sicurezza strutturale non è un’opzione ma un dovere.
C’è poi il tema sempre più pressante dei danni da eventi climatici estremi. Il 29 e 30 giugno 2024, un’alluvione ha colpito la SR 47 di Cogne, nel Comune di Aymavilles. Ora arriva il via libera al progetto esecutivo per il ripristino definitivo e la messa in sicurezza del corpo stradale al km 9+000. Un intervento da oltre 5,3 milioni di euro, che serve a ripristinare, sì, ma soprattutto a prevenire. Perché ogni evento alluvionale insegna che senza manutenzione, il territorio si prende la sua rivincita.
Infine, è stato rinnovato il protocollo d’intesa con il Ministero dell’ambiente e le altre regioni alpine per la partecipazione al tavolo di coordinamento nazionale della delegazione italiana nella Convenzione delle Alpi, in vista della presidenza italiana del biennio 2025-2026. Un passaggio che può sembrare lontano dalla quotidianità, ma che in realtà getta le basi per un futuro condiviso nelle politiche alpine: clima, turismo, agricoltura di montagna, gestione sostenibile delle risorse.
In un tempo di grandi discorsi e pochi cantieri, sapere che si mettono in sicurezza strade, si curano le acque reflue, si rinforzano le scuole e si partecipa attivamente alla governance alpina, è già un segnale. Non sarà il futuro che abbaglia, ma è sicuramente il futuro che tiene. E per la Valle d’Aosta, questo conta.