Governo Valdostano - 27 maggio 2025, 15:30

Esercitazione di protezione civile, il coraggio di prevenire

Dal 3 al 10 giugno 2025 la Valle d’Aosta si trasforma in un laboratorio di emergenza: 14 moduli esercitativi, decine di enti coinvolti, focus su disabilità e giovani. Una prova generale di resilienza e comunità, per ricordarci che in caso di crisi nessuno deve essere lasciato indietro

La presentazione dell'esercitazion

La presentazione dell'esercitazion

Ci sono esercitazioni che sembrano esercizi di stile, e altre che diventano una dichiarazione d’intenti. Quella che la Valle d’Aosta si prepara a vivere dal 3 al 10 giugno 2025 è molto più della solita simulazione di emergenza: è un atto civile, un appello corale alla responsabilità, un grande specchio in cui ognuno è chiamato a guardarsi e a chiedersi “che parte ho in tutto questo?”.

“Uniti per proteggerci” non è solo lo slogan della settimana, ma il cuore pulsante di un’azione collettiva che coinvolgerà Aosta, Gressan, Pollein, Quart e Saint-Christophe, chiamando a raccolta l’intero Sistema regionale di Protezione Civile. Non solo professionisti, ma volontari, studenti, associazioni e – per la prima volta in modo così strutturato – persone con disabilità, protagoniste attive di scenari pensati per testare concretamente l’accessibilità e l’inclusività dei piani di emergenza.

Non è un’esercitazione qualsiasi. È quella in cui ci si sporca le mani per cercare la perfezione nel caos simulato. Incendi, incidenti chimici, evacuazioni, persone scomparse nei boschi. Scenari estremi, scelti non per spettacolarità, ma per verosimiglianza. L’obiettivo? Scoprire oggi le falle che domani potrebbero costare vite. E farlo insieme.

Valerio Segor, capo della Protezione Civile, non nasconde la sfida: “Abbiamo voluto mantenere l’esercitazione anche mentre gestivamo l’emergenza reale di aprile, perché è proprio nelle difficoltà che si misura il valore del sistema. Soprattutto, ci teniamo a includere chi, troppo spesso, viene visto solo come destinatario della protezione e non come parte attiva del sistema”.

Non si tratta di una recita. Ma di una prova generale della vita. Con una novità importante: la disabilità non è vista come un ostacolo, ma come un punto di partenza per ripensare tutto.

L’intervento del Vicario Sara Maria Ratto lo dice chiaro: questa esercitazione non cerca risposte, ma domande. È l’atteggiamento giusto. Non la presunzione di sapere tutto, ma la voglia di migliorare. Mettere i ragazzi nei panni di chi ha difficoltà motorie o sensoriali, testare attrezzature e protocolli con il supporto di Codivda, ENS e Unione Ciechi. Una vera scuola di empatia e consapevolezza.

Il campo di accoglienza alla Grand Place di Pollein sarà la vetrina di questo impegno. Non solo simulazioni, ma anche momenti di incontro con le scuole e con la cittadinanza. Lì ci sarà la Colonna Mobile regionale, gli stand informativi, l’elisoccorso, i cani da ricerca, i cuochi dell’emergenza, i radioamatori, i forestali, gli alpini, e tanto altro. Una piccola città nel cuore della Valle, costruita sul principio che sapere è potere. Potere di salvarsi.

Il Presidente Renzo Testolin ha ricordato una verità spesso ignorata: “I cittadini sono i primi attori della Protezione Civile”. Non bastano le sirene, se manca la consapevolezza. Non serve il volontariato, se manca la comunità.

Ecco allora che l’esercitazione diventa anche formazione. Non solo per gli operatori, ma per tutti. Dai corsi BLS-D alla ristorazione in emergenza, dalle idrovore alla comunicazione accessibile, passando per la gestione delle disabilità. Una settimana per imparare. Per crescere. Per capire.

Chi guarda le emergenze solo quando fanno notizia, dimentica che il vero lavoro si fa prima. Quando si aggiornano i manuali, si testano gli acquisti della Colonna Mobile, si prova un DPI, si verifica se una rampa è troppo stretta o una radio ha copertura sufficiente.

La Protezione Civile non è un castello. È un ponte. Un ponte tra persone, istituzioni, conoscenze. E come ogni ponte, va collaudato.

C’è una frase che mi ripeto spesso, Piero: “La sicurezza non è mai spettacolare, ma quando manca, si nota”. Questa esercitazione è l’occasione per notare tutto ciò che c’è, e che spesso diamo per scontato. Ma è anche un’occasione per dire grazie a chi lavora dietro le quinte, e per prepararci, ciascuno nel proprio ruolo, a fare la nostra parte.

Non c’è tempo da perdere. Le emergenze non chiedono permesso. E la Protezione Civile siamo anche noi.

Programma esercitazione

Jean-Paul Savourel

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