ATTUALITÀ POLITICA - 27 maggio 2025, 12:26

Scontro sul caso CVA, la Lega accusa: «Violato il segreto d’ufficio, ingerenze politiche e silenzi sospetti»

Il gruppo Lega Vallée d’Aoste tuona e punta il dito su presunte ingerenze della politica nella gestione CVA. Documenti ritenuti “circostanziati” saranno acquisiti agli atti della IV Commissione. Nel mirino: silenzi istituzionali, segreti violati e un clima di opacità

Andrea Manfrin, capogruppo Lega Consiglio Valle

Andrea Manfrin, capogruppo Lega Consiglio Valle

Un gioiello sotto attacco, una lettera ignorata, e ora documenti pronti a far rumore. È questa, secondo la Lega Vallée d’Aoste, la cornice di un caso che potrebbe far tremare i piani alti della politica regionale.

Il gruppo consiliare leghista, unico – tengono a precisare – ad aver agito in autonomia sul fronte delle richieste di chiarimento, torna a far parlare di sé portando in IV Commissione una serie di documenti relativi alla vicenda CVA, che nel silenzio di molti starebbe nascondendo ben più di un semplice “dossier tecnico”.

Secondo i Consiglieri della Lega, tutto parte da una lettera della Compagnia Valdostana delle Acque datata 26 novembre 2024, indirizzata ai Presidenti Testolin, Bertin e a tutti i gruppi consiliari. Una lettera – si legge – che denunciava “violazioni degli obblighi di segreto d’ufficio”, in relazione a fatti accaduti nell’ottobre dello stesso anno.

«Una denuncia grave – sottolineano i leghisti – ma totalmente ignorata dalle istituzioni. Nessuno, a distanza di mesi, si è preso l’onere di approfondire. Perché questo disinteresse? E soprattutto: a chi giova far finta di nulla?»

Dopo giorni di attesa e un sollecito regolamentare, il gruppo Lega dichiara di essere in possesso di documentazione “circostanziata”, capace di «chiarire dinamiche interne» e di confermare «dubbi mai dissipati sulle ingerenze della politica».

La bomba vera arriva alla fine della nota: «Abbiamo chiesto che la IV Commissione acquisisca agli atti i verbali in nostro possesso. Ora ciascuno potrà giudicare da sé. Ma se davvero qualcuno, come sostiene il Presidente dell’Union Valdôtaine, crede che quanto sta accadendo rientri nella “normale dialettica tecnico-amministrativa”, allora i valdostani hanno tutte le ragioni per essere preoccupati.»

Una dichiarazione leghista che accende i riflettori non solo sulla vicenda CVA, ma anche – e soprattutto – sull’inerzia dei vertici politici regionali, accusati neanche troppo velatamente di aver chiuso gli occhi su un potenziale scandalo.

La domanda che ora aleggia sui banchi del Palazzo regionale è una sola: cosa c’è davvero dentro quei verbali? E, soprattutto: quante persone dovranno cominciare a preoccuparsi?

jp-sa.

SU