CULTURA - 26 maggio 2025, 21:50

Montjovet, una serata di canto e memoria: il coro è l’anima di chi non c’è più

Nella chiesa parrocchiale un concerto per ricordare i coristi scomparsi, organizzato dal Coro di Verrès con la partecipazione del Coro Sant’Orso e del Coro La Rupe. Emozione, arte e spiritualità davanti a un pubblico numeroso. Presente anche il Presidente Renzo Testolin

Il Coro di Verrres (le foto sono di Renzo Pieropan)

Il Coro di Verrres (le foto sono di Renzo Pieropan)

Quando le voci si intrecciano per ricordare chi non c’è più, non è solo musica: è memoria viva.

A Montjovet, nella cornice raccolta e solenne della chiesa parrocchiale, si è tenuta una serata carica di emozione e bellezza, dove il canto corale è diventato linguaggio del cuore e della gratitudine.
Il Coro di Verrès, promotore dell’iniziativa, ha voluto dedicare questo concerto ai coristi che non sono più tra noi, ma che continuano a vivere nelle note, nei sorrisi, nei ricordi condivisi di chi ha avuto il privilegio di cantarci accanto.

La partecipazione è stata numerosa e sentita: in tanti si sono lasciati trasportare dalla potenza evocativa della musica, in un silenzio attento e commosso. Accanto al Coro di Verrès, si sono esibiti anche il Coro Sant’Orso e il Coro La Rupe, regalando una serata di straordinario livello canoro e umano.

Il Coro Sant'Orso

A coordinare con grande competenza l’evento è stata Elisa Forlin, che ha introdotto la serata dando spazio ai saluti istituzionali. Il Sindaco di Montjovet, Jean Christophe Nigra, ha ringraziato i presenti e ribadito il valore culturale e comunitario dell’iniziativa, mentre Don Alessandro Cavallo ha toccato corde profonde nel ricordare che “il canto è un momento di socializzazione, riflessione e memoria”.

Alla serata ha partecipato anche il Presidente della Giunta Regionale, Renzo Testolin, a testimoniare la vicinanza delle istituzioni alla cultura popolare e al patrimonio corale valdostano, una tradizione nobile e radicata, che unisce le generazioni nel nome della passione, della bellezza e dell’identità.

Tra un’esecuzione e l’altra, il silenzio rispettoso del pubblico faceva da cornice a interpretazioni intense e vibranti, che hanno saputo dare voce all’indicibile: il lutto, la nostalgia, ma anche la gioia del ricordo, la gratitudine per un cammino condiviso.

Un ringraziamento particolare va a tutti i maestri che, con pazienza e dedizione, guidano gruppi corali formati da giovani e adulti, nel segno di un’arte che si tramanda, si rinnova, si dona. Come ha ricordato con commozione il Direttore Alberto Laniece, “onorare i fondatori significa dare un futuro alla nostra tradizione”.

Coro La Rupe

Una serata che non è stata solo concerto, ma un vero atto d’amore. Per chi è stato, per chi resta, per chi continua a cantare anche da lassù.

pi-rp

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