CRONACA - 22 maggio 2025, 16:20

Nessuna rivolta nel carcere di Brissogne, smentito l’Osapp

La direttrice Velia Nobile Mattei chiarisce i fatti del 16 e 19 maggio: solo un materasso bruciato e una protesta isolata. Avviata segnalazione alla Procura

Foto repertorio relativa ad una manifestazione sindacale

Foto repertorio relativa ad una manifestazione sindacale

Nessuna rivolta nel carcere di Brissogne. A fare chiarezza è stata oggi la direttrice dell’istituto penitenziario valdostano, Velia Nobile Mattei, attraverso una nota riportata dall’ANSA. La dichiarazione smentisce apertamente le affermazioni rilasciate nei giorni scorsi da Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria), che aveva denunciato una situazione "indegna", parlando di agenti "lasciati soli, ignorati, schiacciati da responsabilità immense senza tutele".

Secondo il sindacato, quanto avvenuto a Brissogne avrebbe rappresentato un campanello d’allarme drammatico, se non addirittura una rivolta. Ma la ricostruzione ufficiale dei fatti va in tutt’altra direzione.

«Non c’è stata alcuna rivolta nell’istituto penitenziario di Aosta», scrive infatti la direttrice Mattei, che precisa: «Per quanto riguarda i fatti del 19 maggio, si è trattato di un unico detenuto che ha dato fuoco a un materasso; in tale contesto operativo, ci si è immediatamente mossi per la tempestiva salvaguardia della salute di tutti, personale e detenuti».

Anche in merito a quanto accaduto il 16 maggio, la direzione parla di un episodio circoscritto e gestito senza particolari criticità: «Non è corretto parlare di ‘rivolta’, trattandosi di una protesta innescata da un gruppo isolato di detenuti e risolta in un paio di ore grazie all’efficiente e ordinato intervento del personale di Polizia Penitenziaria, coordinato da Direttore e Comandante. A seguito della stessa non vi sono stati feriti, ma soltanto persone che hanno accusato malori lievi dovuti all’intossicazione da fumo».

Dalla nota diffusa emerge anche un importante elemento di rilievo giudiziario. La direzione del carcere ha infatti dichiarato di aver già «investito la Procura della Repubblica di Aosta» per «tutto quanto penalmente rilevante», a dimostrazione della volontà di procedere con la massima trasparenza.

Il botta e risposta tra sindacato e amministrazione penitenziaria rimette al centro il tema delicato delle condizioni di lavoro all’interno delle carceri, ma impone – ancora una volta – di distinguere tra allarme e realtà, tra denuncia sindacale e cronaca verificata.

pi.mi.

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