Il bene comune - 21 maggio 2025, 15:17

Fidas VdA, uniti nel dono: l’Open Day che fa rete per la vita

Nel segno della solidarietà e della condivisione, il primo “Open Day FIDAS VdA” voluto dal presidente Rosario Mele ha riunito istituzioni, sanità e associazioni per un confronto autentico e concreto sul valore del dono di sangue. “Un messaggio forte, autorevole e condiviso per salvare vite”, afferma Mele

Fidas VdA, uniti nel dono: l’Open Day che fa rete per la vita

In un mondo spesso disgregato da egoismi e individualismi, c’è chi ancora costruisce ponti. Ponti di solidarietà, di collaborazione, di speranza. È questo il senso profondo che ha animato il primo “Open Day FIDAS Valle d’Aosta”, svoltosi lunedì 19 maggio nella sede di via Lucat ad Aosta: un appuntamento fortemente voluto dal nuovo presidente Rosario Mele, che ha dato il via a una nuova stagione di condivisione vera tra i protagonisti del mondo trasfusionale valdostano.

Un momento importante, partecipato, pieno di energia buona. Seduti attorno allo stesso tavolo, in un clima di ascolto sincero e progettualità concreta, c’erano nomi e volti che rappresentano le anime del volontariato e della sanità regionale:

Carlo Marzi, assessore alla Sanità; Pierluigi Berti, direttore del SIMT dell’AUSL; Irma Moro, presidente dell’AVIS VdA; Claudio Latino, presidente del CSV, oltre naturalmente a una nutrita delegazione di volontari e referenti associativi.

L’incontro, primo nel suo genere, è stato più di una passerella istituzionale: è stato un crocevia di visioni, esperienze e obiettivi comuni, dove ognuno ha portato il proprio tassello per costruire un disegno più grande. Quello di una Valle d’Aosta dove donare sangue sia sentito non solo come un gesto medico, ma come un atto civico, sociale, umano.

“Penso che la collaborazione tra le parti, la condivisione delle competenze, delle esperienze – ha sottolineato Rosario Mele con il suo consueto garbo deciso – e, a maggior ragione, lavorare insieme ci metta nella condizione di far passare un messaggio unico, forte, incisivo e autorevole, capace di raggiungere un pubblico sempre più ampio”.

Un messaggio che diventa ancor più urgente in un contesto dove la carenza di sangue, in estate e non solo, rischia di compromettere vite. E dove il gesto del singolo volontario assume un valore moltiplicativo. Per questo Mele insiste sulla “necessità di fare rete tra associazioni, pur rispettando le specificità di ciascuna”, come via maestra per aumentare l’efficacia e l’impatto delle azioni.

FIDAS, AVIS, CSV, AUSL, Regione: tutti insieme per dire con forza che donare è un atto d’amore. Ma anche di responsabilità e di cittadinanza attiva. Nessun protagonismo, nessuna divisione: solo volti diversi per una sola causa comune.

In un’epoca in cui la comunicazione è spesso gridata e divisa, l’“Open Day FIDAS VdA” ha dato voce a un dialogo gentile ma determinato, capace di unire piuttosto che separare. È questo lo stile del nuovo corso FIDAS: concreto, empatico, corale.

E chissà che da questo primo appuntamento non possa nascere una prassi virtuosa, un’agorà permanente dove costruire strategie comuni, sensibilizzare i giovani, formare nuovi volontari, amplificare la cultura del dono e rendere più forte il tessuto civile valdostano.

Donare sangue è un atto che salva vite. Ma anche un gesto che ci ricorda chi siamo: una comunità.

jean felix

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