FEDE E RELIGIONI - 19 maggio 2025, 18:00

Almanach de mardi 20 mai saint Bernardin de Sienne

Gesù, che regnava in cielo con l'umanità santissima che aveva preso dalle viscere della Vergine, volle pure che la Madre sua non solo con l'anima, ma bene anche col corpo si riunisse a lui e dividesse appieno la sua gloria.E ciò era ben giusto e doveroso. Quel corpo che neppure un istante era stato schiavo del demonio e del peccato, non lo doveva essere neppure nella corruzione. (san Pio da Pietrelcina)

Almanach de mardi 20 mai saint Bernardin de Sienne

La Chiesa celebra  San Bernardino da Siena Sacerdote

Canonizzato nel 1450, cioè a soli sei anni dalla morte, era nato nel 1380 a Massa Marittima, dalla nobile famiglia senese degli Albizzeschi. Rimasto orfano dei genitori in giovane età fu allevato a Siena da due zie. Frequentò lo Studio senese fino a ventidue anni, quando vestì l'abito francescano. In seno all'ordine divenne uno dei principali propugnatori della riforma dei francescani osservanti. Banditore della devozione al santo nome di Gesù, ne faceva incidere il monogramma «YHS» su tavolette di legno, che dava a baciare al pubblico al termine delle prediche. Stenografati con un metodo di sua invenzione da un discepolo, i discorsi in volgare di Bernardino sono giunte fino a noi. Aveva parole durissime per quanti «rinnegano Iddio per un capo d'aglio» e per «le belve dalle zanne lunghe che rodono le ossa del povero». Anche dopo la sua morte, avvenuta alla città dell'Aquila, nel 1444, Bernardino continuò la sua opera di pacificazione. Era infatti giunto morente in questa città e non poté tenervi il corso di prediche che si era prefisso. Persistendo le lotte tra le opposte fazioni, il suo corpo dentro la bara cominciò a versare sangue e il flusso si arrestò soltanto quando i cittadini dell'Aquila si rappacificarono.

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"Questa è la pace di Cristo: una pace disarmata e pace disarmante. Proviene da Dio che ci ama tutti incondizionatamente." (Papa Leone XIV)
Queste parole di Papa Leone XIV sottolineano una visione della pace come dono divino, intrinsecamente legato all'amore incondizionato di Dio per l'umanità. Descrivendo la pace come "disarmata e disarmante", il Papa invita a riflettere sulla forza della nonviolenza e sull'importanza di costruire relazioni basate sulla fiducia e sull'amore reciproco. In un mondo spesso segnato da conflitti e divisioni, questo messaggio richiama alla necessità di un impegno collettivo per promuovere una cultura della pace autentica e duratura.

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