ATTUALITÀ - 14 maggio 2025, 19:27

Donata all’Università della Valle d’Aosta l’opera di Fabio Cornaz “L’arte di essere donna”

Una scultura che parla di identità, cambiamento e inclusione è stata donata all’Università della Valle d’Aosta. L’opera di Fabio Cornaz, espressione profonda dell’artigianato valdostano, diventa simbolo di riflessione sui temi del femminile, della transizione e delle pari opportunità

A sinistra l'artista Fabio Cornaz

A sinistra l'artista Fabio Cornaz

C’è un tempo per scolpire e un tempo per donare. Oggi, nel cuore della Valle d’Aosta che sa essere al contempo radice e visione, è stato compiuto un gesto semplice ma carico di significato: la donazione all’Università della Valle d’Aosta della scultura “L’arte di essere donna: l’universo femminile nella società contemporanea”, realizzata dall’artista-artigiano Fabio Cornaz.

Un’opera che nasce dall’intarsio della tradizione e si apre all’orizzonte del pensiero contemporaneo. Il progetto si inserisce nell’ambito dei Premi-acquisto per opere di artigianato di tradizione, giunto alla quarta edizione, promosso dall’Assessorato regionale allo Sviluppo economico. Iniziativa che – oltre a sostenere i talenti locali – costruisce nel tempo un patrimonio diffuso fatto di mani, storie e forme che raccontano chi siamo e dove vogliamo andare.

“La scultura donata all’Università – ha dichiarato l’Assessore Luigi Bertschy – è molto più che un’opera artistica: è un invito alla riflessione. Il suo valore simbolico si intreccia con la missione culturale dell’ateneo, che è chiamato non solo a formare, ma anche a trasmettere valori di inclusività, rispetto e pari dignità.” Parole che si posano leggere ma decise, proprio come i contorni scolpiti da Cornaz: eleganti, essenziali, forti.

E in effetti, il legame tra arte e accademia si fa qui viva alleanza. Lo sottolinea con partecipazione la Rettrice Manuela Ceretta, che nel suo intervento ha colto l’essenza trasformativa dell’opera: “La scultura simboleggia la transizione. Ci invita a superare gli stereotipi, a vedere oltre le apparenze. In questo gesto artistico ritroviamo il senso profondo dell’impegno educativo: stimolare il pensiero critico, promuovere l’apertura, accendere il coraggio del cambiamento.”

Cornaz, con il suo gesto, ha donato non solo una scultura, ma un orizzonte. La scelta di collocarla negli spazi universitari rafforza un messaggio che travalica la materia e si fa cultura viva, destinata a dialogare con studenti, docenti, visitatori. Uno spazio che non è solo fisico, ma interiore: lì dove germoglia la consapevolezza di essere donne, uomini, persone in cammino.

Un gesto di altruismo culturale, dunque, che arricchisce il patrimonio dell’Ateneo ma, soprattutto, semina valori. Perché ogni opera d’arte – quando trova il suo contesto – smette di essere oggetto e diventa presenza viva.

E in questa Valle che sa custodire le sue radici senza paura di affrontare il nuovo, anche una scultura può diventare bussola. Per imparare, insieme, l’arte difficile ma meravigliosa dell’essere umani.

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