A giugno i cittadini saranno invitati a recarsi alle urne per votare su cinque quesiti referendari. Non sto qui a elencarli: ormai li conoscete a memoria. Quello su cui voglio soffermarmi è la terribile guerra politica che si è creata attorno al referendum.
Il referendum, da diritto, è diventato campo di scontro, bersaglio di sceneggiate variegate. A volte è la destra a difenderlo come diritto costituzionale, altre volte lo rinnega, trasformandolo in una scelta meramente politica. Insomma, in questo settore, destra e sinistra si somigliano parecchio.
Ma al di là dei singoli quesiti, ciò che mi preoccupa è il comportamento arrogante – a volte irresponsabile – con cui i governi gestiscono i referendum e la loro promulgazione. Questo atteggiamento è, secondo me, il risultato di una crescente indifferenza del cittadino, che si allontana sempre più dalla vita politica. Basta guardare l’altissima percentuale di astensionismo.
E questo, a mio parere, autorizza – o meglio, illude – il politico a comportarsi come gli pare e piace. E spesso lo fa in modo sfacciatamente consapevole, presentando richieste referendarie palesemente anticostituzionali, oppure troppo tecniche, distanti dal sentire della gente e di difficile comprensione.
Ormai è chiaro: l’astensionismo è diventato il termometro con cui il potere politico misura le sue possibilità di imporre le proprie scelte. Più il cittadino si disinteressa e si astiene, più la politica si fa autoreferenziale e scrive leggi a suo uso e consumo.
Eppure è proprio questo che dovrebbe convincere il cittadino a vigilare e partecipare, perché il pericolo che certi subdoli referendum nascondano secondi fini è reale.
Una breve storia dei referendum in Italia
Dal 1946 a oggi, in Italia si sono svolti 78 referendum nazionali. Di questi:
72 sono stati abrogativi,
1 istituzionale,
1 di indirizzo,
4 costituzionali.
L'affluenza è variata molto nel tempo. Ad esempio:
2 giugno 1946 – Referendum istituzionale: affluenza 89,1%.
12 maggio 1974 – Referendum sul divorzio: affluenza 87,7%.
Negli ultimi anni, invece, la partecipazione è spesso scesa sotto il 50%, rendendo molti referendum non validi per mancato raggiungimento del quorum.
Referendum dopo il 2000
21 maggio 2000
Eliminazione del rimborso spese per consultazioni elettorali e referendarie – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
Abolizione della quota proporzionale nelle elezioni della Camera – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
Abrogazione del sistema elettorale dei magistrati con metodo proporzionale – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
Separazione delle carriere tra pubblico ministero e giudice – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
Abolizione degli incarichi extra per i magistrati – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
Abrogazione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
Abolizione della trattenuta in busta paga per le quote sindacali – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
15 giugno 2003
Reintegro per i lavoratori licenziati ingiustamente – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
Abrogazione dell’obbligo di passaggio per condutture elettriche sui terreni – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
12 e 13 giugno 2005
Abolizione dei limiti alla ricerca sugli embrioni – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
Abolizione dei limiti alla procreazione medicalmente assistita – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
Abolizione di norme su finalità e accesso alla PMA – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
Abolizione del divieto di fecondazione eterologa – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
21 e 22 giugno 2009
Premio di maggioranza alla lista più votata alla Camera – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
Premio di maggioranza alla lista più votata al Senato – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
Divieto di candidature multiple in più circoscrizioni – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
12 e 13 giugno 2011
Gestione servizi pubblici locali da parte di privati – SÌ
Remunerazione del capitale investito nella tariffa dell'acqua – SÌ
Produzione di energia nucleare in Italia – SÌ
Legittimo impedimento del Presidente del Consiglio e ministri – SÌ
17 aprile 2016
Concessioni per l’estrazione di idrocarburi entro le 12 miglia marine – NON VALIDO PER QUORUM NON RAGGIUNTO
Che cosa salta subito agli occhi?
Esatto: il mancato raggiungimento del quorum. Una mancanza di partecipazione che dovrebbe preoccuparci tutti. Su 22 referendum recenti, ben 18 non hanno raggiunto il quorum.
Eppure alcune di queste tematiche, ignorate all’epoca, oggi sono al centro dell’agenda politica:
21 maggio 2000 – Separazione delle carriere tra pubblico ministero e giudice.
→ Oggi, proprio questa proposta è il cavallo di battaglia del governo.
12 e 13 giugno 2005 – Abolizione dei limiti all’accesso alla procreazione medicalmente assistita.
→ Altro tema centrale e rivendicato oggi da molti partiti.
E allora lettori si chiede: ma non sono queste le cose che ci fanno dire “i politici sono ladri, disonesti”? Eppure non siamo stati nemmeno capaci di partecipare, non dico vincere, ma almeno andare a votare.
21 e 22 giugno 2009 – Premio di maggioranza al Senato alla lista più votata – NON VALIDO.
21 e 22 giugno 2009 – Impossibilità di candidarsi in più circoscrizioni – NON VALIDO.
Detto questo, cari lettori, credo che anche se tornasse la monarchia, non cambierebbe nulla. Siamo talmente poco abituati a partecipare alla vita pubblica che non siamo più nemmeno capaci di difendere i nostri diritti.