Aosta Capitale - 10 maggio 2025, 14:45

Il parcheggio invisibile: all'ospedale di Aosta le bici vanno in corsia pedonale

Mentre il Consiglio Valle si accapiglia sulla carenza di parcheggi al Beauregard, nessuno si accorge che al Parini le biciclette vengono trattate come fastidi urbani da spingere sui marciapiedi. E intanto il Comune posa chilometri di piste ciclabili... senza arrivi. Un viaggio tragicomico nel nulla della mobilità sostenibile. Appello a Massimo Uberti, Direttore generale USL

Parcheggiare vicino al Beauregard? Difficile. Parcheggiare una bici al Parini? Missione impossibile.
Nel regno della salute pubblica e della mobilità green, le biciclette vengono considerate poco più che oggetti ornamentali, disturbatori del decoro urbano, nemici del cemento. Eppure — udite udite — non esistono stalli bici né al Beauregard né al Parini. Ma mentre in Consiglio Valle (seduta del 7 maggio, a verbale) si discute con furore parlamentare della cronica mancanza di posti auto per il Beauregard, nessuno ha avuto l’ardire di menzionare la vergognosa situazione del Parini, dove il ciclista si arrangia come può.

Le biciclette si trovano ammassate lungo il marciapiede come rifugiati meccanici senza patria, legate alle "salvagente" (quelle barriere metalliche pensate per proteggere i pedoni, non per ospitare telai e catene), o appoggiate al muro in precario equilibrio. Lo spazio pedonale? Ridotto a sentiero di guerra, con mamme che fanno slalom con i passeggini, anziani che devono chiedere strada alle ruote e personale sanitario che — per paradosso — rischia una distorsione ancora prima del turno.

Il Comune di Aosta, nel frattempo, avanza nella sua crociata pro-piste ciclabili. Chilometri e chilometri di asfalto colorato, cartellonistica fiorita, vernice a volontà. Peccato che queste belle corsie finiscano nel nulla, come treni senza stazione. Nessun capolinea. Nessun parchetto. Nessuna rastrelliera. Solo ciclisti persi nel vuoto urbanistico.

L'aiuola dove si potebbe realizzare il parcheggio bici.... Invece di parcheggio scooter per i raccomandati

Questa situazione surreale meriterebbe una riflessione collettiva, ma sembra che la politica — regionale e comunale — consideri la bici un mezzo ancora troppo… alternativo. Dunque, niente stalli. Niente dignità urbana. Solo marciapiedi da occupare alla bell’e meglio, finché non arriva qualche solerte vigile a multare le due ruote per intralcio alla circolazione pedonale. Il tutto, va detto, con una certa ironia karmica.

E se un giorno un medico arrivasse in ospedale in bici? Finirebbe a cercare parcheggio tra due aiuole, legando la sua bici a una palina della segnaletica verticale. Magari con il fonendoscopio ancora al collo.

Nel frattempo, il Consiglio discute… d’altro, anche se il problema potrebbe essere risolto i due ore aprendo l'accesso ad un'aiuola oggi sprsso occupata dai soliti raccomandati. Speriamo che Massimo Uberti, Direttore generale dell'Usl VdA si impietosisca e risolva un problema che a fronte di quelli sanitari è risibile.

ca.fu.

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