Una nuvola bianca che ha attraversato il cielo di Roma ha acceso il cuore dei fedeli anche in Valle d’Aosta. Alle 18:03 la fumata bianca ha fatto esplodere la gioia: Habemus Papam!, lo statunitense Robert Francis Prevost che ha preso il nome di Leone XIV.
Le campane di tutte le chiese valdostane hanno cominciato a suonare a festa, mentre le messe vespertine, in molti casi, si sono fermate per annunciare l’evento straordinario.
Le navate delle chiese si sono riempite di un brusio emozionato, i cellulari si sono accesi, le voci si sono levate: «È stato eletto! È stato eletto!» – e il pensiero corre subito al nuovo Vescovo di Roma, al successore di Pietro, che si affaccerà tra poco dalla loggia della Basilica di San Pietro per regalare al mondo il suo primo sorriso da Papa.
In città e nei paesi, da Pont-Saint-Martin a Courmayeur, i rintocchi si sono rincorsi tra i campanili come un abbraccio spirituale. «Un momento storico e toccante», commenta don Marco da una parrocchia della Plaine, «che ci ricorda la bellezza dell’universalità della Chiesa».
Molti parroci hanno invitato i fedeli a rimanere in chiesa per pregare e attendere insieme il nome del nuovo Santo Padre. In alcune canoniche si sono accesi i televisori, i maxi-schermi hanno iniziato a trasmettere le immagini in diretta da San Pietro, e gli occhi di grandi e piccini si sono incollati al balcone centrale, ancora vuoto.
Per ora resta il mistero: chi sarà il nuovo Papa? È giovane? È europeo? Sudamericano? Africano? Un volto noto o una sorpresa? Ma più forte della curiosità è la gioia di sentire, ancora una volta, che la Chiesa si rinnova nella continuità, con un nuovo pastore chiamato a guidarla nel mondo di oggi.
E in Valle d’Aosta, terra di fede antica e radici profonde, questa sera il Vangelo risuona ancora più forte, amplificato dal suono delle campane e dal battito collettivo di un popolo che guarda a Roma, con un misto di emozione, trepidazione e speranza.