CRONACA - 05 maggio 2025, 08:29

Riaperta la SR47 di Cogne era stata chiusa ieri sera per colata detritica. Resta alta l’allerta meteo

La Protezione civile lancia un’allerta gialla per piogge forti e rischio idrogeologico. Situazione in evoluzione: possibili nuovi smottamenti, allagamenti e frane

Riaperta la SR47 di Cogne era stata chiusa ieri sera per colata detritica. Resta alta l’allerta meteo

La montagna è tornata a lanciare segnali d’allarme, e stavolta sono inequivocabili. Una colata detritica ha investito nelle ultime ore la Strada Regionale 47 di Cogne, in località Chevril, ma questa mattina è stata riaperta

La causa dell’interruzione è legata alle abbondanti precipitazioni che stanno flagellando la zona e che, secondo le previsioni, proseguiranno nella notte con fenomeni intensi e localizzati a carattere temporalesco. Il rischio non è teorico: quanto accaduto a Chevril è il sintomo di una condizione geologica estremamente instabile, che impone il massimo livello di attenzione anche per le prossime ore.

A lanciare l’allarme è la Protezione civile regionale, che ha emanato il bollettino di criticità n. 124/2025, classificando la zona con allerta gialla per piogge forti e diffuse e criticità idrogeologica. Il rischio è che le precipitazioni provochino:

colate detritiche su piccoli bacini montani,

esondazione di rivi secondari,

problemi alle reti di smaltimento e allagamenti di locali interrati,

trasporto solido nei tratti torrentizi montani,

cadute massi e frane superficiali con potenziale interruzione viaria,

danni localizzati a edifici, strade e infrastrutture.

Un vero bollettino di guerra idrogeologico, che riapre le ferite ancora vive della recente alluvione. Gli esperti non escludono la riattivazione di fenomeni franosi e di erosione, in aree già duramente provate dagli eventi meteo estremi di questa primavera.

Anche dal punto di vista valanghivo, la situazione non è del tutto sotto controllo: pur non essendo prevedibili a livello generalizzato, eventi valanghivi di medie dimensioni a livello locale non sono esclusi, specie in presenza di temporali intensi e rapidi innalzamenti delle temperature.

La chiusura della strada non è solo un atto tecnico, ma un campanello d’allarme forte: siamo di fronte a un rischio concreto e crescente, figlio del cambiamento climatico ma anche di una morfologia del territorio che non perdona errori o leggerezze.

In queste ore sarà fondamentale il lavoro dei tecnici regionali e comunali, che all’alba di lunedì valuteranno l’evoluzione per capire se esistono le condizioni minime di sicurezza per riaprire al transito.

Nel frattempo, si raccomanda ai residenti e ai viaggiatori di evitare ogni spostamento non necessario nella zona di Cogne e limitrofe, e di tenersi aggiornati tramite i canali ufficiali della Protezione civile e delle autorità locali.

La natura ha parlato. Sta ora a noi ascoltarla.

red.pi.

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