C’è una cosa che non smette mai di far battere il cuore, neanche quando tutto il resto sembra crollare: si chiama “mamma”. E domenica 11 maggio, in Valle d’Aosta, sarà lei la vera regina. Non quella delle fiabe, ma la donna concreta che tiene insieme giorni complicati, notti insonni, figli da crescere, battaglie da combattere e dolori da nascondere dietro un sorriso.
In un mondo che ogni anno piange troppe donne uccise da chi avrebbe dovuto amarle, questa Festa della Mamma ha il sapore di una carezza collettiva. E la Regione ha scelto di celebrarla come si fa con le cose sacre: aprendo le porte della bellezza e della memoria. Castelli, musei, siti archeologici: tutti gratis per le mamme che saranno accompagnate dai figli. Un gesto semplice, ma pieno di senso.
“Le mamme sono il grembo della speranza”, ha detto Papa Francesco. E forse è proprio per questo che la cultura, che vive di futuro, ha deciso di affidarsi a loro.
Al MegaMuseo di Aosta si potrà passeggiare tra le ombre di Pompei e Augusta Prætoria, in una mostra che mette in dialogo due civiltà antiche, unite dallo stesso sogno di armonia. Sabato e domenica alle 17 si potrà partecipare a visite guidate che raccontano quanto il Mediterraneo e le Alpi abbiano saputo parlarsi, allora come oggi.
Per chi ha figli piccoli, c’è una proposta tenera come un disegno sul frigo: il laboratorio “Intrecci preistorici”, domenica alle 11. Qui i bambini (dai 6 agli 11 anni) potranno scoprire con le loro mamme i segreti della tessitura neolitica, toccare fibre antiche, immaginare antenati all’opera... e poi creare un regalo da donare. Non un pacchetto comprato di fretta, ma un oggetto fatto con le mani e con il cuore.
Aymavilles, con il suo castello incantato, invita le famiglie a un viaggio sensoriale. Toccare la pietra, ascoltare la musica dei Bombrini, annusare il profumo delle rose: sarà come guardare il mondo con gli occhi della mamma, che da sempre vede e sente oltre.
E ancora: Issogne, Fénis, Verrès, Sarre, Sarriod de La Tour, Castel Savoia... nomi che sembrano usciti da un libro di leggende. In ognuno di questi luoghi si potrà entrare senza pagare, ma portando con sé qualcosa di più prezioso del biglietto: il tempo condiviso.
Al castello Sarriod de La Tour, tra pietra e silenzio, ci sarà anche la mostra di François Cerise, Imago Mundi: figure scolpite in legno antico, capaci di parlare di madri, radici, resilienza. Perché “una mamma è la prima scultura che la vita ci plasma nel cuore”, avrebbe potuto dire un poeta.
Papa Francesco, che alle mamme non risparmiava tenerezza, una volta ha scherzato così: “Le mamme sanno affrontare anche le scomodità per dare il meglio ai figli. Dormono poco, mangiano tardi, e sorridono anche quando vorrebbero urlare... sono eroine silenziose.”
E allora urliamolo noi, in questo 11 maggio valdostano: grazie.
Perché non c’è castello che tenga, se dentro non c’è l’abbraccio di una madre.
Link: https://valledaostaheritage.com/events/festa-della-mamma-2025/