Vite in ascesa - 25 aprile 2025, 06:07

NUOVA VIA FERRATA NELLA GORGE DELLA DORA RIPARIA

Oggi, grazie al recupero del tracciato e alla nuova ferrata, è di nuovo possibile esplorare — anche se parzialmente e da più vicino — questo tratto spettacolare di gola che si estende per circa 7 km

Seconda passerella sulla Gorge Dora Riparia (foto lodovico Marchisio)

Seconda passerella sulla Gorge Dora Riparia (foto lodovico Marchisio)

Dopo anni di chiusura causata da una frana, nel 2022 è stata riaperta la spettacolare “Ferrata delle Gorge della Dora Riparia”, che si sviluppa lungo il canyon scolpito dal fiume nel tratto tra Susa e Chiomonte, in Val di Susa. Un luogo suggestivo, nascosto alla vista dalla statale e modellato nei secoli dall’erosione di acqua, vento e gelo.

Un tempo era possibile attraversare l’intero canyon solo camminando nel letto del fiume, affrontando guadi in condizioni di magra o, in alternativa, sapendo nuotare. Un’escursione impegnativa che durava ore e che alcuni appassionati, tra cui l’autore del racconto originale, percorrevano partendo dal Ponte della Ramats e giungendo nei pressi della Centrale Idroelettrica di Susa, oggi inaccessibile. L’area, secondo molti, avrebbe potuto diventare una sorta di “piccolo Verdon” piemontese, se opportunamente valorizzata dal punto di vista escursionistico.

Oggi, grazie al recupero del tracciato e alla nuova ferrata, è di nuovo possibile esplorare — anche se parzialmente e da più vicino — questo tratto spettacolare di gola che si estende per circa 7 km, attraversando i territori di Susa, Giaglione, Gravere e Chiomonte. Tuttavia, non è più percorribile interamente a causa della realizzazione dell’impianto “Pont Ventoux – Susa” per la produzione di energia con sistema di pompaggio, collocato tra i serbatoi di Clarea e Susa.

La ferrata si sviluppa prevalentemente in orizzontale, tra traversi, paretine non troppo difficili e due spettacolari attraversamenti su cavi: uno sulla destra idrografica del fiume, e un secondo che riporta sulla sinistra, lungo il versante di partenza. Il percorso, percorribile solo con adeguata attrezzatura (casco e kit da ferrata), offre passaggi emozionanti sospesi sull’acqua.

Per descrivere fedelmente il nuovo tracciato, l’autore ha raccolto testimonianze dirette durante un incontro a Giaglione, con la collaborazione del sindaco Enzo Campo Bagatin, del vicesindaco Giancarlo Martina e del personale presente. Preziosi anche gli appunti forniti da Alberto Giolitti, ideatore del portale escursionistico Gulliver, con cui è attiva una collaborazione.

Descrizione schematica del percorso (fonte Gulliver):
Dal parcheggio sulla strada gallo-romana (versante Ovest), si raggiungono le borgate Piano e San Giovanni. Dopo circa 40 minuti si giunge a una cabina elettrica e al cartello della ferrata. Il sentiero scende nel bosco, fino all’attacco del primo cavo. Inizia qui una lunga serie di cenge e placche, fino al ponte tibetano che attraversa la gola (larga 20-25 metri). Si prosegue tra tratti boschivi e senza cavi fino a una scala a pioli di 6 metri che porta in riva al fiume. Dopo un tratto a saliscendi, si arriva a un bivio: a destra per Gravere, dritto per Giaglione. Dopo un secondo ponte tibetano (15 metri), si risale un paretone di 150 metri tramite sentiero e placche. Il percorso si conclude nei pressi del castello di Giaglione, a pochi minuti dal parcheggio delle scuole elementari, dove si trova anche una fontana molto apprezzata nei mesi caldi.

Bibliografia: Le Vie Ferrate di Dario Gardiol, Edizioni L’Arciere. Ultima revisione: 16/09/2022.

La Ferrata 

NOTE TECNICHE
Nome dell’itinerario: Gorge della Dora Riparia
Altezza massima raggiungibile: 700 m
Tipo di percorso: Via Ferrata di media difficoltà
Ore: per la ferrata (4 h in totale)
Dislivello totale: nel suo complesso l’itinerario si snoda percorrendo traversi su cenge ad andamento
mediamente orizzontale. L’ultimo tratto di risalita comporta un dislivello di 150 m
Difficoltà: difficoltà media con alcuni tratti esposti. Nel percorso è compreso l’attraversamento di due
ponti tibetani sulla Dora.
Materiale occorrente: Kit da ferrata e casco
Accesso: Da Torino raggiungere Giaglione, in Val di Susa, mediante l'autostrada A32,25 o la SS24.
Parcheggiare nei pressi della scuola, dove si trovano anche un ristorante e dei giardinetti con una
fontana di acqua potabile. Da qui seguire la strada asfaltata verso destra (cartello indicatore) in
direzione delle frazioni Piano e S. Giovanni. La strada ora diventa sterrata, passando attraverso vigne e
boschi e si raggiunge, in circa 30/40 minuti, una cabina elettrica e un tabellone informativo . A sinistra
si stacca un sentierino che scende ripidamente verso il letto del fiume e in alcuni minuti si arriva
all'attacco del primo cavo .
Punti d’appoggio: Ricettività alberghiere di Susa. A Giaglione si consiglia di pernottare su prenotazione
all’Agriturismo “Crè Seren” in frazione San Rocco di Giaglione tel. 335/6083966
Cartografia: IGC Valli di Lanzo e Moncenisio n. 2 – 1:50000

Lodovico Marchisio

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