Camion carichi di bombole di gas domestico, posteggiati in modo apparentemente casuale in Via Lavoratori – Vittime del Col du Mont, 21, accanto alla cinta est di uno stabilimento siderurgico, potrebbe sembrare una scena da film d’azione… se non fosse una realtà ben poco spettacolare ma decisamente pericolosa. Il mezzo, a cassone aperto, privo di evidenti misure di sicurezza e parcheggiato a ridosso della strada, è a pochi metri dal frequentato Quartiere Dora e da una zona di passeggio per famiglie e padroni di cani.
Un dettaglio non da poco: si tratta di bombole di GPL, un gas altamente infiammabile e potenzialmente esplosivo se sottoposto a urti, calore e perdite. Vedere un simile carico in sosta libera, su una strada ad alta percorrenza, senza vigilanza né misure di protezione visibili, desta preoccupazione, per non dire allarme.
Il trasporto e la sosta di bombole di gas sono disciplinati in modo severo dalla normativa nazionale ed europea. In particolare, il Regolamento ADR (Accordo europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose su strada), prevede che:
I veicoli contenenti bombole di gas non possono sostare liberamente in aree pubbliche urbane se non in condizioni di assoluta sicurezza;
Le bombole devono essere adeguatamente fissate, protette dal sole, e segnalate con cartellonistica visibile che ne indichi la pericolosità;
In caso di sosta prolungata, il veicolo deve trovarsi in area appositamente designata o comunque presidiata.
Nulla di tutto ciò sembra essere stato rispettato nella situazione osservata. Il mezzo si trova in un comune parcheggio, accessibile liberamente, senza alcuna segnalazione di rischio, e con bombole visibilmente esposte.
Cosa accadrebbe in caso di urto accidentale? O se una di quelle bombole dovesse perdere gas sotto il sole cocente dell’estate? Gli scenari vanno dall’incendio localizzato a un’esplosione in piena regola. E chi si assume la responsabilità? Le istituzioni sembrano voltarsi dall’altra parte, mentre il rischio grava su cittadini inconsapevoli, che passeggiano a pochi metri con bambini e animali domestici.
Non è normale che una zona urbana, trafficata e frequentata, ospiti soste di mezzi pericolosi come se fossero furgoni del pane. Questo è un pericoloso buco nero di sorveglianza e responsabilità.
Chi ha autorizzato (se qualcuno l’ha fatto) la sosta di mezzi carichi di GPL in quel punto? Quali controlli sono stati effettuati? Dove sono le autorità di vigilanza? È lecito che accanto a un sito industriale, in una zona densamente abitata, si possa trasformare un parcheggio in una potenziale trappola esplosiva?
Serve un immediato intervento da parte delle autorità competenti: Comune, Regione, Protezione Civile, Corpo dei Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine. La cittadinanza ha diritto a risposte e soprattutto a tutele concrete.
Non possiamo più permetterci di ignorare situazioni del genere. Non si tratta di fare allarmismo. Si tratta di prevenire tragedie. E il silenzio, in certi casi, può essere complice.