È bufera sull’attivazione del servizio di notifiche digitali SEND da parte del Comune di Aosta. Dopo l’invio degli ultimi avvisi bonari relativi ai verbali per violazioni del Codice della Strada, numerose segnalazioni di cittadini hanno portato alla luce presunti disservizi legati alla mancata ricezione delle notifiche cartacee e alla conseguente maggiorazione degli importi dovuti.
L’amministrazione comunale, in una nota diramata il 24 aprile, fa sapere di aver “avviato le procedure di controllo a seguito di segnalazioni di presunti disservizi nel servizio di notifiche digitali della piattaforma SEND”, e precisa di aver “già provveduto a segnalare la situazione alla società SEND, chiedendo un pronto riscontro”.
Ma le rassicurazioni tardive non bastano a placare la crescente indignazione. Il Comune ammette che la postalizzazione analogica delle notifiche è affidata a soggetti terzi, ma ciò che stupisce è che non sia stato effettuato alcun controllo preventivo sull’effettiva efficacia del servizio.
“Nel caso emergessero responsabilità in merito alla mancata notifica cartacea dei verbali – si legge ancora nella nota – l’Ente si riserva di adottare tutti i necessari provvedimenti, anche in eventuale autotutela”.
Una posizione che lascia perplessi: possibile che un ente pubblico deleghi un servizio così sensibile senza accertarsi prima della sua funzionalità e copertura locale? Soprattutto in una realtà come quella valdostana, dove una parte significativa della popolazione non dispone ancora degli strumenti digitali minimi, come SPID, CIE o indirizzi PEC.
SEND è una piattaforma nazionale ideata da PagoPA S.p.A., società partecipata dal Ministero dell’Economia, che consente alle pubbliche amministrazioni di inviare atti con valore legale in formato digitale. Il Comune di Aosta ha aderito al progetto nell’ambito del PNRR, ritenendolo uno strumento per “rendere più semplice, efficiente, sicura ed economica” la gestione delle notifiche.
Tuttavia, la realtà dei fatti racconta un’altra storia: cittadini che scoprono di avere multe raddoppiate senza aver mai ricevuto un avviso, famiglie che si trovano in difficoltà per un sistema che dà per scontato un livello di alfabetizzazione digitale ancora lontano dalla media. E, soprattutto, un Comune che, invece di tutelare i suoi residenti, si affida a una piattaforma gestita da un’azienda esterna non radicata sul territorio.
“SEND dà priorità ai recapiti digitali – si legge nella descrizione tecnica – ma, se non reperibili, invia la notifica tramite raccomandata cartacea”. Una procedura teoricamente lineare, ma che nella pratica sembra aver mostrato falle importanti.
La scelta del Comune appare tanto affrettata quanto scollegata dalle esigenze reali dei cittadini. L’impressione, sempre più diffusa, è che la corsa alla digitalizzazione abbia preso il sopravvento sul buon senso e sulla prudenza, sacrificando sull’altare della modernizzazione la concretezza dell’amministrazione locale.
In attesa di chiarimenti e correttivi, resta il disagio diffuso. E la sensazione che, ancora una volta, la tecnologia sia stata usata come scudo per coprire un processo decisionale opaco e tecnocratico. Con buona pace di chi, in Valle d’Aosta, chiede solo di essere avvisato – in tempo – quando arriva una multa.