Aosta Capitale - 23 aprile 2025, 08:44

Gli Autonomisti Di Centro scaldano i motori: “Un progetto concreto per rilanciare Aosta”

Aosta città vera, non da cartolina, e mettono al centro il territorio. Il corso di ADC punta su identità, commercio e università   “Non slogan, ma soluzioni: la città al centro del programma

Assemblea di ADC

Assemblea di ADC

A 2050 anni dalla fondazione di Augusta Praetoria, gli Autonomisti di Centro accendono i riflettori sul futuro della città capoluogo, annunciando l’avvio dei lavori per un programma elettorale che vuole essere “concreto, ambizioso e radicato nel territorio”.

La città, che conserva nel suo tessuto urbano i segni di una storia millenaria e di una stagione industriale ormai alle spalle, si trova – secondo il movimento – davanti a un bivio. Continuare a galleggiare tra degrado e occasioni mancate, oppure cambiare passo e ritrovare un ruolo da protagonista, non solo in Valle d’Aosta ma anche nel contesto alpino ed europeo.

“Aosta deve tornare ad essere il cuore pulsante dell’Autonomia valdostana”, dichiarano gli Autonomisti, chiamando a raccolta energie politiche e civiche per “un progetto forte e coerente”.

Tra i primi nodi da sciogliere, viene indicato l'annoso caso della struttura incompiuta di via Brocherel, definita senza mezzi termini “un simbolo di degrado”. Il messaggio è chiaro: basta abbandoni e cantieri eterni, serve una svolta progettuale e finanziaria che restituisca alla città spazi vivi e utili.

Da sn: Aldo Di Marco (Pou l'Autonomie), Stefano Aggravi (Rassemblement Valdôtain), Ronny Borbey (Stella Alpia), segretari delle tre forze politich eche hanno dato vita alla coalizione Autonomisti Di Centro.

Altro pilastro del progetto è il rapporto con le attività economiche, in particolare i commercianti e gli operatori del centro storico e dei quartieri, spesso dimenticati nei processi decisionali. Il programma prevede strumenti permanenti di dialogo e rappresentanza, per ridare voce a chi anima quotidianamente la città.

E proprio sul tema della partecipazione civica gli Autonomisti propongono un ritorno ai consigli di zona, con l’obiettivo di riavvicinare amministrazione e cittadini, e garantire attenzione anche a quelle zone – come la collina – troppo spesso lasciate ai margini. Un’idea che affonda le radici nella tradizione di prossimità tipica della cultura autonomista.

Interessante anche la visione sull’Università della Valle d’Aosta, vista non più solo come una struttura educativa, ma come leva strategica per attrarre giovani, talenti e innovazione. Un cambio di paradigma, che – se accompagnato da politiche adeguate – potrebbe davvero rilanciare l’identità di Aosta come “città della conoscenza”.

In sostanza, gli Autonomisti di Centro mettono sul tavolo una proposta che intreccia identità, innovazione e partecipazione. Certo, le parole sono buone e il tono è giusto. Ma – come spesso capita in politica – a fare la differenza sarà la capacità di tradurre tutto questo in azioni concrete, tempi certi e risultati visibili.

Il percorso è appena cominciato, ma l’intento è quello di costruire un programma il più possibile condiviso, aperto al contributo di forze politiche e civiche con sensibilità affini. Riusciranno davvero a far decollare una proposta alternativa e credibile nel panorama aostano? La sfida, per ora, è lanciata.

E. Rosaz

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