A Saint-Barthélemy, l’inverno appena concluso non ha lasciato solo neve battuta e sentieri tracciati, ma soprattutto sorrisi, numeri da record e una prospettiva di crescita concreta. La piccola perla del Comune di Nus, sospesa tra i silenzi della natura e il cielo limpido dell’alta quota, ha chiuso la stagione invernale 2024/2025 con 18.200 presenze, un traguardo mai raggiunto prima.
Le cifre parlano chiaro: quasi 13.000 i primi ingressi tra le piste di sci di fondo e lo snowpark, a cui si aggiungono 5.200 frequentatori di ciaspolate, escursioni a piedi o gite scialpinistiche. Numeri che consolidano un trend in crescita – erano stati 15.000 l’anno scorso, 12.500 due stagioni fa – e certificano Saint-Barthélemy come una delle mete emergenti del turismo dolce invernale valdostano. Un +8,79% rispetto all’ottima stagione 2019/2020 (pre-Covid), che segna l’apice da quando il Foyer de Fond ha aperto nel 2015.
Ma non è solo lo sport a incantare i visitatori.
A contribuire al fascino unico di Saint-Barthélemy c’è anche un luogo che guarda più in alto, letteralmente: l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta, struttura tra le più apprezzate nel suo genere. Qui, dove l’inquinamento luminoso è quasi nullo, ogni notte è buona per sognare. Il centro ha accolto migliaia di curiosi, famiglie, studenti e appassionati, proponendo visite guidate, osservazioni notturne e attività divulgative.
l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta
«La combinazione tra sport, natura e scienza rende Saint-Barthélemy una destinazione davvero speciale» commenta un operatore del Foyer, che da anni lavora alla valorizzazione dell'offerta turistica della zona. «Non è solo un luogo dove sciare o camminare: è un posto dove ci si rigenera, si impara, si respira la montagna autentica.»
Chi pensa che la stagione turistica si fermi con l’ultima nevicata si sbaglia. Mentre gli sci tornano in garage, si aprono i cantieri: da maggio partiranno i lavori per l’allargamento e rifacimento del parcheggio del Foyer, che raddoppierà la propria capienza. Un intervento necessario per reggere l’aumento di visitatori e che rientra in un più ampio piano di rinnovamento dell’area.
Nei prossimi mesi verranno anche affidati gli incarichi per la progettazione di nuove opere. Il futuro passa anche dalla competizione: le piste saranno sottoposte a omologazione FIS, con l’obiettivo di ospitare – già il prossimo inverno – i Campionati Italiani di sci di fondo. Un evento che promette visibilità e prestigio, anche grazie alla presenza annunciata di Federico Pellegrino, che saluterà il circuito nazionale con la sua ultima gara, in un luogo che ama e frequenta con regolarità.
Saint-Barthélemy non è una località qualsiasi: è un esempio riuscito di turismo coerente con il territorio. Nessuna forzatura, nessuna speculazione, solo accoglienza semplice, ambiente curato, e la capacità di far convivere tradizione e innovazione. Le ciaspole e le stelle, i bambini sulle piste e i ricercatori nei telescopi, gli anziani che salutano dalle baite e i giovani che scelgono la montagna per respirare un’altra aria.
È un modello replicabile? Forse no. È un modello che funziona? Sicuramente sì.