CRONACA - 16 aprile 2025, 20:10

Temporali e dissesti, la Valle d’Aosta sotto pressione

Strade chiuse, frane, torrenti in piena: serve attenzione e responsabilità collettiva

Foto repertorio

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La Valle d’Aosta sta affrontando in queste ore un’ondata di maltempo che non può essere sottovalutata. Le condizioni meteorologiche, già critiche nella serata di oggi, sono destinate a peggiorare nella notte e nelle prime ore di domani. Piogge intense e temporali diffusi stanno mettendo sotto stress il territorio, innescando frane, smottamenti e l’esondazione di alcuni torrenti minori.

Il Centro Coordinamento Soccorsi si è riunito d’urgenza nella sede della Protezione civile a Saint-Christophe, presieduto dal Presidente della Regione Renzo Testolin e coordinato dal Capo della Protezione civile Valerio Segor. Le segnalazioni pervenute al Centro Unificato di Soccorso (CUS) confermano che la situazione è in rapida evoluzione e va monitorata con la massima attenzione.

La viabilità è già pesantemente compromessa: la Procedura Frana di Quincinetto è stata attivata, con la chiusura della carreggiata sud dell’autostrada A5, in direzione Torino, e la conseguente deviazione del traffico su quella nord. Una decisione necessaria per garantire la sicurezza, ma che avrà inevitabili ripercussioni sulla circolazione.

In via prettamente preventiva, con ordinanza del Presidente della Regione, dalle ore 21 di questa sera fino alle 7 di domani mattina sono state chiuse diverse strade regionali, in particolare:

SR 43 e SR 44 della Valle del Lys

SR 1 per Perloz

SR 2 per Champorcher

SR 47 per Cogne (dal bivio di Ozein)

SR 23 per Valsavarenche

SR 24 di Rhêmes

SR 30 per Ollomont (da Frissonière a Chez Collet, su ordinanza comunale)

Sarà comunque garantito il passaggio dei mezzi di soccorso, ma la raccomandazione per tutti gli altri cittadini è una sola: non mettersi in viaggio, se non strettamente necessario.

La macchina dei soccorsi è in movimento, ma nessun piano può funzionare senza la collaborazione di chi vive il territorio. Evitare gli spostamenti, segnalare situazioni critiche, prestare attenzione alle comunicazioni ufficiali: oggi più che mai, ogni gesto conta.

“Non è allarmismo, è prevenzione”, sottolineano dagli uffici della Protezione civile. Ed è questo il messaggio che deve passare: la sicurezza non è solo un dovere istituzionale, è un impegno quotidiano che appartiene a tutti noi. In una regione fragile, complessa e bellissima come la nostra, la protezione parte dal rispetto: del territorio, delle regole, e degli altri.

Domani sarà un altro giorno, ma come ci arriveremo dipende anche da ciò che scegliamo di fare – o di non fare – stanotte. La montagna ci guarda. Facciamolo anche noi.

pi/rava

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