Proprio così: mentre noi umani ci preoccupiamo di questioni più banali, come dove andare in vacanza, i ghiacciai si dedicano a ridefinire le frontiere. Questo venerdì, il Consiglio federale svizzero ha dato il via libera per modificare il confine in prossimità del Cervino, un po’ come se un artista decidesse di rifare il suo capolavoro a colpi di sculture di ghiaccio.
Sappiamo tutti che il clima sta cambiando, ma chi avrebbe mai pensato che il ghiacciaio avesse intenzione di fare le valigie e trasferirsi in Svizzera? E mentre i geografi si grattavano la testa, i proprietari del rifugio italiano, quello delle Guide del Cervino, si sono ritrovati a essere un po' più svizzeri di quanto avessero mai immaginato. Immaginate il loro stupore nel scoprire che per tre quarti della loro struttura ora si trova in territorio elvetico. "Bene, e ora chi ci porta il caffè?", avranno pensato.
Ma non temete, il rifugio non cambierà bandiera. La Commissione mista per la manutenzione del confine ha deciso che il rifugio rimarrà dove è, come un ospite che si attarda a una festa e trova scuse per non andarsene. E mentre il ghiacciaio fa il suo gioco, gli impianti di risalita rimarranno saldamente ancorati alle loro origini italiane. Dunque, chi ha voglia di sci, può continuare a scendere lungo le piste senza preoccuparsi di dover esibire il passaporto.
In un mondo in cui i confini cambiano più rapidamente delle nostre decisioni su dove pranzare, sembra che anche la geografia abbia bisogno di un aggiornamento. La Svizzera e l'Italia, evidentemente, stanno cercando di trovare un accordo, magari seduti insieme su una terrazza con vista sui ghiacciai, sorseggiando cioccolata calda e discutendo di interessi economici. Un modo originale di fare geopolitica, non c'è che dire.
E così, mentre il mondo intero si chiede dove stia andando il clima, noi possiamo tranquillizzarci pensando che almeno i rifugi in montagna continuano a rimanere, almeno per il momento, dove ci aspettiamo di trovarli. Magari tra qualche anno, quando il ghiacciaio deciderà di spostarsi ancora, ci sarà un rifugio su un altro continente. Ma per ora, godiamoci il Cervino, il caffè e l’aria fresca, perché il ghiacciaio potrebbe decidere di prendersi una pausa anche da questo.
La Gobba di Rollin, a oltre 3.300 metri di altitudine, è un punto panoramico straordinario che offre una vista mozzafiato sul Cervino e sulle valli circostanti. È famosa per le sue piste da sci e i suoi sentieri di trekking, attirando appassionati di sport invernali e escursionisti.
Il rifugio Carrel, situato a circa 3.830 metri, è un'altra gemma della zona, un accogliente punto di ristoro per alpinisti e escursionisti, spesso affollato durante le stagioni di alta affluenza. Qui, l'atmosfera è unica, con la possibilità di gustare un pasto caldo mentre si ammira il ghiaccio scintillante del Cervino, che raggiunge altitudini di quasi 4.500 metri. La combinazione di paesaggi maestosi e un'atmosfera conviviale rende questa area un vero paradiso per gli amanti della montagna