Vite in ascesa - 13 settembre 2024, 08:00

ADRENALINA ASSICURATA SULLA NUOVA VIA FERRATA DI PRACATINAT

Servizio di Walter Marchisio e Roberta Maffiodo. Foro di Lodovico Marchisio

Sul sentiero che conduce alla Ferrata di Pracatinat

Sul sentiero che conduce alla Ferrata di Pracatinat

La nuova via ferrata di Pracatinat o Prà Catinat, 1.785 m s.l.m., località situata in Val Chisone nel comune di Fenestrelle, crea le giuste emozioni per chi si vuole cimentare in questo genere di percorsi che sono una via di mezzo tra l’escursionismo estremo e l’avvicinamento all’alpinismo vero e proprio. Oggi, in generale, si tende, come i gradi su roccia, a minimizzarne le difficoltà, grazie ai nuovi mezzi tecnici di salita e attrezzatura: scarpe e Kit da ferrata sempre più sofisticati per ridurre al minimo i rischi e le conseguenze di un’eventuale caduta.

Con questa nuova ottica, di conseguenza anche le variazioni d’insieme cambiano da un sito all’altro. GULLIVER valuta questa “Via Ferrata” facile, studiata e progettata per principianti anche se comunque in più tratti non manca l’esposizione e il senso di “parete” è garantito.

Quest’osservazione, rivolta a un lettore già avvezzo a questo percorso, ne fa una valutazione esatta come il giro completo che può essere completato in meno di due ore. Per una visione d’insieme che aiuti a farsi un’opinione sua del percorso, ecco la valutazione di altri siti.

 “WIKILOC” rivaluta con piena presa di coscienza,che viste le varie recensioni,  l'hanno un po' sottovalutata perché ha un bel traverso esposto, con una scaletta in discesa su un angolo. Diffidate dalle recensioni che la danno per assoluti principianti. Evitate se soffrite i punti troppo esposti..

“FERRATE GFA. IT” valuta questo percorso piacevole e molto facile, costruita quasi esclusivamente per neofiti o per chi vuole capire cosa vuol dire “Via Ferrata”.  A questo punto per far chiarezza su cosa si deve aspettare il lettore da quest’itinerario, cercheremo di dare obbiettivamente un giudizio d’insieme appunto per chi si vuole avventurare su questi percorsi per la prima volta.

Nel traverso molto esposto a metà percorso

Siamo in Piemonte, provincia di Torino e vi si accede arrivando dalla "strada provinciale 23 del Colle del Sestriere". Giunti a Depot si svolta per prendere la "strada provinciale 172" che porta all'albergo di Prà Catinat, ex Sanatorio della famiglia Agnelli.

Si può lasciare il mezzo di trasporto nel primo parcheggio di fronte al padiglione altrimenti si può procedere per pochi metri fino a giungere a un tornante, il primo dopo l'albergo, dove è possibile lasciare il mezzo.

Si parte quindi a piedi prendendo il sentiero che parte da dopo l'albergo. Proseguendo per pochi metri lungo il sentiero (dal cartello 5 minuti) si arriverà alla fine del percorso delimitata da staccionate che si affacciano su un tratto esposto.

A sinistra si troverà la partenza della via, proprio a fianco dei nuovi cartelli informativi. In base a quanto detto all’inizio, questa via ferrata valutata con i parametri moderni da “facile” a “molto facile”, in realtà  ha invece una parte espostissima servita da gradini e cavo e il passaggio d’uscita totalmente di braccia. Molto bella e adrenalinica però.

A dispetto di alcune recensioni la ferrata non è quindi da sottovalutare, anzi. Difficilmente la si può fare senza aiutarsi in alcuni punti con il cavo e la parte espostissima, che traversa su forte strapiombo, non è adatta ai principianti se non accompagnati da una guida alpina o un compagno esperto di questi percorsi. Da qui inizia l’itinerario che vi andiamo a descrivere.

Si parte subito con un tratto abbastanza esposto e "fisico", con appoggi per i piedi non del tutto banali che sale di difficoltà e impegno fisico, quando cessa il tratto prativo con traccia di percorso e inizia un tratto in piena parete in saliscendi, dove è d’obbligo poggiare gli scalini sul vuoto assoluto e tenersi, su un tratto strapiombante, a un provvidenziale mancorrente di ferro.

Dopo questo traverso mozzafiato a circa metà percorso, la via inizia finalmente a salire e da un po’ di respiro per il vuoto meno costante, ma si raddoppia la fatica per rimontare un tratto ripidissimo di rocce frantumate che conduce a un punto verticale su roccia finalmente di nuovo ottima con i pioli saggiamente posati. Si raggiunge così il passaggio d’uscita che inizia strapiombando, quindi è “di braccia” e termina degradando, ma sempre verticale fino all’agognato ripiano roccioso che si affaccia sullo strapiombo ove ha fine il cavo e di conseguenza anche la “Via Ferrata” molto adrenalinica anche se non di difficoltà estreme.

Da qui ci s’inoltra nel boschetto da dove inizia la discesa che si diparte dall’uscita della “Via ferrata” (fine cavo) incrociando un ripido ma largo sentiero con segnaletica CAI che sale verso monte e nasce in basso proprio a lato del punto di partenza. Percorrerlo quindi in discesa fino al piazzale dove si è parcheggiata l’auto.

DESCRIZIONE TECNICA

Sulla via ferrata in pieno strapiombo

Nome Montagna: Via Ferrata di Pracatinat

Quota: 2000 m circa

Dislivello totale: 350 m

Ore andata: ore 3 (data in 1,30 h per chi è allenato e non ha invalidità di alcun genere)

Ore ritorno: 0,30 h (a passo normale, dalla cima all’auto)

Totale ore: 3.30 h (al massimo)

 

DIDASCALIA FOTO

1.       Sul sentiero che conduce alla Ferrata di Pracatinat

2.       Nel traverso molto esposto a metà percorso

3.        Sulla via ferrata in pieno strapiombo

ascova

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