Il rosso e il nero - 26 maggio 2024, 08:00

IERI DICEVAMO….“HERI DICEBAMUS”

Anziché mettersi tutti insieme per poter contare in Europa, si è preferito andare ciascuno per conto proprio verso un sicuro fallimento elettorale

IERI DICEVAMO….“HERI DICEBAMUS”

La frase latina (ieri dicevamo) era adoperata da chi, una volta riacquistata la facoltà esprimere le proprie opinioni, fa intendere di voler riprendere un discorso dal punto in cui si era interrotto.

Ed è quello che cercherò di fare (absit iniuria verbis) riprendendo a scrivere sulla rubrica “Il Rosso e il Nero” che Piero Minuzzo mi consente ancora di fare. E sì, perché in questo lasso di tempo trascorso e data la mia tarda età (85 anni) ho attraversato un periodo non facile e in cui ho dovuto lottare contro gli artigli del tempo. Ma di cosa si può scrivere oggi sui mali che affliggono la nostra bella Valle d’Aosta?

Dato il pantano politico locale, dico subito che darò il mio voto alla lista per “Gli Stati Uniti d’Europa. Un unico esercito, una sola fiscalità, una sola politica migratoria e l’eliminazione del voto all’unanimità per tutti gli stati europei. Qualcuno mi chiederà perché non voto per una delle tante liste con un candidato valdostano.

Il perché è facilmente spiegato. Secondo la normativa vigente in materia è fondamentale che una lista ottenga almeno 90 mila consensi per ottenere la nomina di un deputato europeo.

Questo avrebbe richiesto in Valle, per avere qualche speranza, una aggregazione di quasi tutti i partiti valdostani. Ma ancora una volta ha vinto lo scissionismo più fatale e male endemico chez nous. Anziché mettersi tutti insieme per poter contare in Europa, si è preferito andare ciascuno per conto proprio verso un sicuro fallimento elettorale.

E’, questo, un tipico modo di essere della politica valdostana. E i casi sono numerosi. Si discute su una idea ed un obiettivo comune e poi si butta tutto nel cestino. E’ la sorte, per esempio, del progetto di una riforma elettorale destinata alla stabilità di governo, alla elezione diretta del presidente della Giunta, al trasferimento al popolo valdostano della titolarità del diritto di voto per la formazione di un governo.

Migliaia di firme raccolte per un simile obiettivo, proposte di legge presentate, ma ne avete più sentito parlare? Certo, una nota positiva potrebbe essere rappresentata dalla possibilità di una unificazione di tutte le forze autonomiste (si parla di Réunion) ma, anche se si riuscisse ad avere una grande Union, quanto durerebbe?                               

Romano Dell'Aquila

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