Nella solenne atmosfera della gremita Chiesa dell'Immacolata ad Aosta, sabato alle ore 18:30, si è celebrata una messa straordinaria: la professione perpetua di Padre Stefano Tasca nella Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata. Questo evento, carico di significato spirituale e di impegno, ha portato alla luce l'importanza dei voti religiosi e il profondo legame tra l'obbligato e la sua vocazione.
"I 4 voti religiosi di povertà, castità, obbedienza e perseveranza per tutta la vita legheranno la mia vita alla mia Congregazione, nello specifico del nostro carisma che si esprime nell’evangelizzazione dei poveri", ha dichiarato Padre Stefano durante la cerimonia. Queste parole, intrise di sacrificio e dedizione, rispecchiano l'essenza della missione degli Oblati di Maria Immacolata.
La storia della Congregazione risale al suo fondatore, Sant’Eugenio de Mazenod, vescovo di Marsiglia in Francia. Il suo ardente desiderio di portare il Vangelo ai più lontani da Cristo, ai più poveri e abbandonati, ha ispirato gli Oblati a dedicare le loro vite a questa nobile causa. Oggi, la Congregazione ha missioni attive in più di 70 paesi e conta circa 3600 religiosi, testimoniando la portata globale della loro missione.
Con i voti perpetui, Padre Stefano si è offerto a Dio per sempre, diventando a pieno titolo un Oblato di Maria Immacolata. Questo atto di consacrazione segna l'inizio di una vita dedicata completamente alla missione di incontrare Cristo ogni giorno attraverso il servizio agli altri.
La comunità cristiana del Quartiere Cogne di Aosta, dove sorge il Santuario di Maria Santissima Immacolata, ha accolto con gioia questo momento significativo. È stata una festa non solo per la famiglia di Stefano, che ha trascorso la sua giovinezza in questo quartiere, ma anche per l'intera Congregazione degli Oblati di Maria Immacolata.
Durante la cerimonia, il Superiore Provinciale, Padre Gennaro Rosato, ha sottolineato l'importanza di questa scelta di vita consacrata. Ha enfatizzato che una vita dedicata a Dio è un segno tangibile della fede e che ogni passo sulla via della maturità cristiana porta ad una maggiore adesione alla volontà divina.
Padre Gennaro ha quindi consegnato a Padre Stefano i simboli della Congregazione: il Crocifisso, la medaglia della Vergine e la Costituzione Oblata, segnando così ufficialmente il suo impegno eterno.
La professione perpetua di Padre Stefano Tasca è un'ispirazione per tutti coloro che cercano di vivere una vita di fede e servizio. Rappresenta il fulcro della missione degli Oblati di Maria Immacolata e il loro impegno senza fine nell'annunciare il Vangelo agli ultimi e ai più bisognosi. La sua testimonianza ci ricorda che la fede è un cammino senza fine, guidato dall'amore e dalla dedizione a Dio e al prossimo.
Gli Oblati sono una famiglia religiosa, fondata da Sant’Eugenio de Mazenod nel 1816. Oggi sono poco meno di 4000, sparsi in 70 nazioni del mondo.
"Siamo missionari - è stato detto - perchè vogliamo dire a tutti che Cristo è il centro della nostra vita ed è speranza di salvezza e di risurrezione per ogni uomo. Ma non solo! Formiamo anche una famiglia più grande, insieme a migliaia di laici, giovani e adulti, che in tutto il mondo condividono con noi la nostra missione. Il nostro carisma è comunione ed evangelizzazione, perchè sappiamo che la carità, l’amore tra noi, è il fondamento e la linfa che ci apre a tutti e ci dà la passione per l’annuncio del Vangelo".
Il il fondatore della Congregazione, Sant’Eugenio de Mazenod (1782 – 1861), vescovo di Marsiglia in Francia, ha inviato gli Oblati ai più lontani da Cristo, i più poveri e abbandonati, quelli che il mondo considera gli ultimi. Padre Stefano, svolgerà la sua missione nella comunità degli Oblati di Maria Immacolata (OMI) in Guinea Bissau. Si tratta della missione di Farim (al confine con il Senegal) che è stata aperta da p. Celso Corbioli, da p. Carlo Andolfi e da fratel Bernard Kaling, un giovane oblato senegalese. L’ex parroco del luogo, p. giovanni (PIME) ha accolto gli oblati che prenderanno il suo posto. Farim vanta una presenza missionaria che risale al periodo coloniale portoghese. Nel 1650, infatti, i primi missionari portoghesi avevano fondato alcuni centri missionari, che servivano però la comunità di coloni portoghesi.