ECONOMIA - 14 aprile 2024, 10:00

Il salasso Meloni Salvini non molla; il carburante costa più dell'oro

Con il caro carburante i prezzi volano oltre i 2,5 euro al litro in città

Il salasso Meloni Salvini non molla; il carburante costa più dell'oro

L'aumento senza fine dei prezzi del carburante sta mettendo a dura prova i bilanci delle famiglie italiane, soprattutto in vista dei prossimi ponti del 25 aprile e del 1° maggio. Con il costo del carburante che ora supera i 2,5 euro al litro in molti distributori italiani, sia in autostrada che nelle strade urbane, il caro benzina è diventato un peso insostenibile per i conducenti.

Secondo le ultime rilevazioni, i prezzi dei carburanti hanno raggiunto livelli senza precedenti, con la benzina che si attesta a 1,915 euro al litro, la verde a 2,053 euro al litro, il gasolio self-service a 1,812 euro al litro e il gasolio servito a 1,953 euro al litro. Questi costi astronomici stanno mettendo a dura prova il portafoglio degli automobilisti italiani, che si trovano ad affrontare una spesa sempre maggiore per potersi spostare.

L'allarme sul caro-benzina è stato lanciato dal Codacons, che ha evidenziato i punti critici della situazione. La mappa nazionale del caro-carburante dell'associazione ha evidenziato i distributori con i prezzi più alti, con alcuni superamenti della soglia dei 2,5 euro al litro. I dati mostrano che il prezzo più alto è stato registrato sulla A21 Piacenza-Brescia, dove un litro di verde servito ha raggiunto quota 2,549 euro. Anche in alcune province come Benevento e Modena, i prezzi hanno superato il limite critico, con listini che oscillano tra 2,5 e 2,6 euro al litro.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha risposto definendo la situazione come di "sostanziale stabilità" dei prezzi, ma il Codacons ha ribattuto, sottolineando che centinaia di distributori praticano prezzi elevati per la benzina, compresi tra 2,2 e 2,3 euro al litro.

Il Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) ha aggiunto ulteriori dettagli sull'incidenza delle tasse sul prezzo del carburante in Italia, evidenziando una pressione fiscale più elevata rispetto al resto d'Europa. Ogni litro di benzina acquistato dagli automobilisti comporta oltre 1 euro di tasse, pari al 56,4% del prezzo pagato alla pompa.

Di fronte a questa situazione, molte famiglie stanno cercando alternative come le pompe bianche, prive di logo, per cercare di risparmiare qualche euro sui rifornimenti. Tuttavia, il governo è chiamato a intervenire con decisione, considerando gli effetti negativi indiretti del caro-benzina sull'economia nazionale e sulle tasche dei cittadini. La maggiore spesa per i rifornimenti e le conseguenze sulla domanda interna potrebbero avere ripercussioni significative sull'intero sistema economico del paese.

In un momento di incertezza economica e crescenti pressioni sui bilanci familiari, è essenziale adottare misure concrete per affrontare il problema del caro carburante e garantire un accesso equo e sostenibile ai combustibili per tutti gli italiani.

elca

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