Vite in ascesa - 05 aprile 2024, 10:00

POINTE DE L’OBSERVATOIRE

di Lodovico Marchisio

Sulla cresta di salita

Sulla cresta di salita

Dal parcheggio di Plan d’Amont, s’inizia con una bella passeggiata alle porte del Parco Nazionale della Vanoise, con due splendidi laghi d'alta quota: il Plan d'Aval e il Plan d'Amont.

Questi due bacini fanno parte del complesso idroelettrico della Haute-Maurienne e sono situati alla base del gigantesco sbarramento della diga, che si raggiunge dalla Valle di Susa attraverso il Colle del Moncenisio (in provincia di Torino) , continuando (raggiunto il fondovalle francese) in Val Vanoise per Lanslebourg, Termignon, Aussois, Plan d’Amont(ove si parcheggia l’auto).

Si può arrivare alla partenza anche attraverso il traforo del Frejus (a pagamento), proseguendo fino a Bardonecchia (provincia di Torino) e raggiunta Modane (all’uscita del tunnel) tornare indietro per raggiungere Aussois e Plan d’Amont, Da qui si prosegue a piedi per la larga mulattiera che costeggia il lago, al termine del quale si valica il Ruan de Saint Benoit e ci si porta sul pianoro della Seteria, dove si trova le refuge du Fond d’Aussois.

Si sale per stradina sterrata chiusa al traffico motorizzato che fiancheggia tutta la sponda destra orografica (sinistra come verso di salita) di Plan d’Aval. Poco sopra la fine del lago che come ogni specchio d’acqua di montagna rasserena e invita a proseguire, si attraversa il torrente immissario dello stesso su un ponticello di legno e si procede in direzione del Refuge du Fond d’Aussois (2350 metri) ove vi è un’incantevole cappelletta che invita ad un attimo di riflessione e di preghiera.

Oltre il rifugio, il sentiero sale con maggiore pendenza e, voltando a destra, valica il Col de la Croix de la Rue (2680 metri) da dove si raggiunge un vasto pianoro che beatifica la mente e lo spirito, in fondo al quale si trova il Col d’Aussois (2916 metri).  Proseguire verso quest’ultimo, voltando a sinistra sino ad arrivare su un buon sentiero posto a circa ore 2,30 dall’auto (parcheggio superiore, inizio strada con divieto d’accesso alle auto). Da qui a sinistra per una traccia ben segnalata che corre poco sotto la cresta o per la divertentissima, facile ma esposta cresta, che non richiede l’uso di attrezzatura particolare, ma solo di totale assenza di vertigini, perché la cresta finale è elettrizzante ma facile. Vi sono quindi due modi per raggiungere la cuspide finale: escursionistico il primo, per escursionisti esperti il secondo.

Dalla vetta la Pointe de L'Echelle già imbiancata 

Con entrambi si raggiunge la facile vetta che sul versante nord ha diverse vie di roccia attrezzate di varie difficoltà. Uno “spit” in vetta ne è la prova più eclatante. Se non si è ancora troppo stanchi si può raggiungere una seconda cima: La “Tete d’ Aussois” che è di media difficoltà per cresta, più facile ma più faticosa per la dorsale nord, (quota 3126 m). Raggiunto il Col d’Aussois con l’itinerario precedente si sale sulla destra, giungendo per rocce rotte, ripide e disagevoli alla cresta che si impenna in un primo torrione.

Lo si sale direttamente (corda, passaggio di II grado esposto), sino ad una piazzola e ad un successivo passaggio analogo (II grado) per arrivare in cima al primo torrione. Da qui si viaggia sull’esposta cresta sino ad entrare in un foro che fa evitare il secondo torrione, a questo segue una delicata traversata (in presenza di ghiaccio residuo), fino al colletto della vetta principale che si raggiunge senza particolari difficoltà. Dalla cima si ridiscende per la stessa via al colletto, traversando prima a destra su esili cenge di rocce frantumate e pericolose per l’esposizione ma senza neve (versante sud) sino ad arrivare in prossimità del foro sull’opposto versante nord con traversi, per evitare la cresta, più pericolosi ancora (se in presenza di vetrato) su rocce rotte, che permettono di riguadagnare a fatica il versante di salita e seguirlo poi fedelmente sino a ricongiungersi con il sentiero poco sotto il Col d’Aussois.

Se si vuole raggiungere in maniera escursionistica (EE), per sfasciumi e rocce rotte questa cima, occorre aggirare dal Col d’Aussois, con lunga e malagevole traversata verso sinistra, tutti i salti della cresta. Una volta individuata dal basso la sommità dell’ometto in legno (punto più elevato), puntare per faticosi detriti alla vetta. Ore 1,30 dal Col d’Aussois.

Itinerario faticoso e meno divertente di quello precedente, ma entrambe abbinabili (pur avvisati che questo secondo itinerario non è piacevole come il primo) alla salita della Pointe de l’Observatoire (due cime nello stesso giorno).      

L'Aiguiille Doran e il Rateau d'Aussois (sullo sfondo)

RELAZIONE TECNICA

Altezza Massima raggiungibile: 3015 m

Tempo di salita: 3,30 h

Tempo Totale (AR): 5 ore

Dislivello: 973 m

Difficoltà: EE

Materiale occorrente: da escursionismo, utili i bastoncini.

Accesso in auto: Autostrada Torino - Bardonecchia, traforo del Frejus, Modane, Aussois, Plan d’Amont (oppure Susa, Colle del Moncenisio, Lanslebourg, Termignon, Aussois, Plan d’Amont)

Località di partenza: Plan d’Amont 2030 m

Località di arrivo: Plan d’Amont 2030 m

ascova

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