Vite in ascesa - 16 febbraio 2024, 10:00

GRAND AREA

di Lodovico Marchisio

La GRand Area vista dal basso

La GRand Area vista dal basso

Bella e caratteristica montagna rocciosa con le pareti nord dall’aspetto severo ma facilmente raggiungibile dal versante sud-ovest. Panorama bellissimo specie sul Delfinato. Questa punta si può raggiungere con dislivello meno impegnativo per la via normale da Chantemerle, strada per il col du Granon da dove è anche possibile arrivare al col de Buffere.

SCHEDA TECNICA

Altezza Massima raggiungibile: 2869 m

Tempo di salita: 2,15 h

Tempo Totale (AR): 3,30 h (4,30 h se si opta per il percorso ad anello passando dalla Porte du Cristol)

Dislivello: 698 m

Difficoltà: E

Materiale occorrente: Bastoncini telescopici.

Accesso in auto: Autostrada Torino - Bardonecchia, Ulzio ovest, Cesana, Monginevro, Briançon, Chantemerle, rotabile per il Col du Granon.

Località di partenza: Tornante della strada per il Col du Granon a 2171 m circa (circa 14,5 km da Briançon)

In marcia verso la vetta

Località di arrivo: Idem

Descrizione Itinerario: Da Chantemerle si percorrono alcuni chilometri, della bella e larga strada asfaltata che raggiunge il Col du Granon, estremamente panoramica verso il massiccio del Delfinato. Si lascia l’auto ai lati di una stradina sterrata che ha inizio alla sinistra di un tornante a sinistra (a volte nei mesi estivi funziona una “buvette” - punto di ristoro a Saint Joseph in una piccola costruzione di pietra adiacente: l’area è attrezzata con tavoli e panche in legno per il pic-nic. Fontana, asciutta nei mesi estivi). La meta dell’itinerario è ben visibile, con una forma più arrotondata e tozza da come appare dal fondo della valle, il sentiero è subito evidente, e i cartelli segnalatici gialli ben visibili. Si percorre la conca dapprima erbosa e via via più arida, poi si sale in direzione ovest con tratti più ripidi alternati a tratti più dolci, si attraversa un valloncello e si raggiunge con un’ultima diagonale la linea di cresta erbosa che collega la vetta con l’ultima elevazione a sinistra (senso di marcia), sovrastata da una croce lignea. Il sentiero svolta a destra, attraversa il versante ovest di una modesta elevazione della cresta, e con un ripido tratto in salita su terreno ciottoloso raggiunge una piccola conca e il colletto tra la rocciosa Petit Area alla destra, e la Grand Area.

Di qui sale decisamente a sinistra e attraversa a destra l’inizio di un ripido canale. Sovente all’inizio di stagione le tracce si perdono a causa del terreno franoso che ghiaccio e neve “dilavano”, questo normalmente è l’unico tratto che richiede un minimo di attenzione.

Ancora qualche tornante su terreno detritico e instabile con qualche tratto colonizzato da erba sparuta e quindi  il sentiero ridiventa agevole anche se ripido: con serpentine ardite supera il versante meridionale della montagna e si riporta nei pressi della linea di cresta. Un ultimo strappo e dopo un pendio più dolce (cartelli segnaletici gialli per il Col de Buffère, da cui passa l’itinerario che parte da Nevache, che confluisce dalla sinistra) si raggiunge comodamente la vetta. Spesso in estate si è accolti dalle capre che hanno l’abitudine consolidata nel tempo di leccare con grandissima soddisfazione il sudore dalle gambe degli escursionisti sudati. Croce metallica.

Il panorama è a 360°, veramente affascinante sulle montagne della valle della Guisane (che scende dal Col du Lautaret e a Briançon confluisce nella Durance) e della valle della  Clarée, che nasce al Col des Rochilles e confluisce nella Durance nei pressi di La Vachette, a monte dell’abitato di Briançon, valli delle quali la Grand Area si trova a cavallo.

Panorama esteso ai giganti del Delfinato, dal Pelvoux alla Barre des Ecrins, dal Pic des Agneaux alla Grande Ruine e alla Meje, ma anche sul lontano Monte Bianco e sul Pic de Rochebrune e sul Monviso oltre che sulle vette dell’Alta Valle di Susa. La discesa si svolge sullo stesso percorso di salita o, avendo più tempo a disposizione, scendendo dal versante nord (preferibilmente a stagione avanzata, quando i residui nevai si sono sciolti, data la pendenza e il tipo di terreno poco consistente e privo di appoggi).

In vetta

Il sentiero si riduce a una semplice traccia, variabile di anno in anno, che in alcuni tratti è da individuare con attenzione. Con strettissimi tornanti e tratti ripidi si raggiunge, senza particolari difficoltà il Col de Cristol o Porte du Cristol, 2483 m, da cui si scorge verso nord il  lago omonimo e di qui, svoltando a destra (senso di marcia, sud), utilizzando tracce o le vecchie stradine militari che collegavano la zona, si rientra alla Buvette Saint Joseph.  

ascova

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